Questa dichiarazione di Berlusconi è arrivata a margine del controverso dibattito parlamentare di ieri al Senato per l’approvazione dell’Italicum.
Contestualizziamo
L’Italicum è in discussione al Senato e, dopo essere stato approvato alla Camera il 12 marzo 2014, attende l’ok finale di Palazzo Madama. L’opposizione, per cercare di bloccare il lavoro della maggioranza, ha depositato oltre 40.000 emendamenti al testo. In risposta il governo, nella giornata di ieri, ha fatto approvare il cosiddetto “supercanguro”, ovvero un emendamento presentato dal Senatore Esposito che preclude oltre 35.000 proposte emendative sulle circa 47.000 presentate (il canguro è uno strumento nelle mani del presidente di Camera o Senato per cestinare emendamenti considerati simili o di opposta natura rispetto ad alcuni approvati).
Com’è andato il voto?
A causa del voto sull’emendamento Esposito il Partito Democratico ha perso parecchi pezzi. L’esito del voto, con 289 presenti è stato di 175 voti a favore, 110 contrari e 2 astenuti (la maggioranza richiesta era di 144 voti).
A sinistra abbiamo scomposto i 175 voti a favore. Nel voto di ieri il Pd, su un gruppo composto da 108 membri, ha raccolto 74 voti a favore, di conseguenza mancano esattamente 34 voti. Di quei 34 Senatori del Pd che mancano all’appello, ben 22 hanno votato contro la proposta di Esposito e del governo.
Per approvare l’emendamento sono stati quindi fondamentali i voti dei colleghi di maggioranza (Ncd-Udc e Scelta Civica), ma anche quelli provenienti da Forza Italia. Infatti, senza i 46 voti di Fi, non si sarebbe arrivati ai 144 voti necessari.
Il verdetto
A dirla tutta, il Pd in realtà non ha mai avuto la maggioranza al Senato, potendo contare su appena 108 senatori dei 158 richiesti per raggiungere la soglia. La coalizione di governo (considerando Pd, Ncd-Udc, Sc e voti sparsi fra Per le Autonomie e Gal) continua ad avere oltre 160 voti e la maggioranza. Nel caso specifico del voto al “canguro” è vero però che Forza Italia è stata decisiva per il passaggio dell’emendamento Esposito.
Berlusconi si fa prendere dall’entusiasmo del momento visto il ruolo fondamentale di Forza Italia in questa votazione, ma esaspera un po’ la realtà dei fatti. “C’eri quasi” al fact-checking.