Berlusconi, ospite da Santoro, si lancia in una dichiarazione che ha dell’inverosimile: secondo l’ex premier il decreto legge sarebbe uno strumento che il governo italiano non ha a disposizione, e che solo al tecnico Mario Monti è stata concessa questa possibilità dal Capo dello Stato.
Il leader del Pdl dimentica un (non proprio piccolo) particolare: il decreto legge è previsto dalla Costituzione stessa, ben prima dell’avvento del governo tecnico (Monti aveva solo 5 anni nel 1948, anno di entrata in vigore della Costituzione!). L’articolo 77 dispone infatti che in casi straordinari di necessità e urgenza il governo puo’ adottare decreti legge che abbiano effetto immediato, come peraltro spiegato correttamente da Berlusconi. Il leader del Pdl si dimentica inoltre di specificare che ogni decreto deve essere convertito in legge entro 60 giorni: fatto non irrilevante perchè implica che sia il parlamento ad avere l’ultima parola (evitando un eccesso di potere legislativo da parte del governo). Non solo, quindi, il decreto legge è uno strumento presente dagli albori della Repubblica, ma il suo utilizzo non è neppure prerogativa del Capo dello Stato, come invece lascia intendere Berlusconi (in una dichiarazione analoga già analizzata, lo aveva espressamente definito come potere del Presidente della Repubblica). Il sito del governo – con cui il leader del Pdl dovrebbe avere una certa dimestichezza, data la sua esperienza – lo spiega mlto bene: il decreto legge rientra chiaramente nelle competenze del governo.
Inoltre il decreto legge non è stato utilizzato solo dal governo Monti: basti pensare che durante il suo ultimo mandato, il governo Berlusconi ha adottato ben 35 decreti legge, di cui 34 convertiti in legge definitivamente solo durante il primo anno, con una media di 3 decreti legge al mese.
Insomma, non serve andare oltre per bollare questa affermazione con una meritatissima “Panzana pazzesca”.