Il decreto di cui parla il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni, è quello che mira a dare più poteri di controllo al presidente dell’Autorità Nazionale Anti-corruzione. Una necessità per il nostro Paese, soprattutto dopo i recenti scandali Expo e M.o.s.e. che hanno certamente dato del materiale su cui lavorare al governo Renzi.



La dichiarazione di Maroni è del 23 giugno, elemento fondamentale da considerare, vista la stretta tempistica. Il rappresentante della Lega sostiene che in quella data il decreto in questione sia stato solamente emanato dal governo, ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, svuotando quindi di qualsiasi potere reale Raffaele Cantone.



Recuperando il decreto dal sito del Senato, scopriamo che i “super poteri” di Cantone sono stati inseriti in un provvedimento più generale che mira a riformare la pubblica amministrazione. L’articolo che ci interessa è il numero 19 (pag. 110) e si intitola Soppressione dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture e definizione delle funzioni dell’Autorità nazionale anticorruzione”. Fra le altre cose, Cantone avrà i poteri di sorveglianza e garanzia della correttezza e trasparenza delle procedure connesse a Expo 2015 (art.30).



Contestualizzato il tutto, andiamo a vedere se quello che dice Maroni è vero. Il decreto legge è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 giugno, entrando in vigore il 25 giugno. Come da nota del Consiglio dei Ministri però, il dl in questione è stato effettivamente emanato in data 13 giugno, dando dei poteri “vuoti” a Cantone per quasi 12 giorni.



Come per tutti i decreti del governo, il parlamento ha 60 giorni di tempo per convertire l’atto in legge. Cantone dovrà quindi aspettare fino al 23 agosto per vedere se i “super poteri” che gli ha assegnato il governo saranno permanenti o meno.



In attesa dell’iter di conversione, noi diamo un “Vero” a Roberto Maroni.