Siamo abituati a sentir ripetere come il settore delle esportazioni sia l’unica componente del Pil italiano in salute. Recentemente è stato il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ad avere affermato come queste siano cresciute, nel 2012, del 3,5% rispetto alle esportazioni dell’anno precedente, informazione che Pagella Politica ha giudicato come corretta.
Renzi si riferisce qui ad uno dei punti di forza del Made in Italy, ovvero il settore agroalimentare e delle bevande (principalmente il vino). Vediamo subito se ha ragione riguardo al valore delle nostre esportazioni in questo settore. L’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) provvede a fornire gli ultimi dati per il 2012 delle esportazioni italiane, divise per settore di produzione.
Come possiamo vedere nella prima tabella, il valore di esportazione del settore ”Prodotti alimentari, bevande e tabacco” non raggiunge proprio i 30 miliardi menzionati da Renzi, ma vi si avvicina abbastanza stabilizzandosi attorno ai 26 miliardi di euro, ovvero il 6,7% del valore totale delle nostre esportazioni – un valore crescente negli anni che sottolinea la vitalitá del settore rispetto ad altri.
Per quanto riguardo, invece, il fenomeno della ”contraffazione alimentare”, riteniamo che il sindaco di Firenze si stesse riferendo al Primo Rapporto sui Crimini Agroalimentari in Italia redatto dall’Eurispes (Istituto di Studi Politici Economici e Sociali) e la Coldiretti. Lo studio risale al 2011 ed é il primo a produrre e pubblicare una stima del giro d’affari globale della ”contraffazione alimentare”, ossia i prodotti che, scimmiottando nomi e parole italiane, camuffano in realtá provenienze ben diverse. A pagina 4 della sintesi del rapporto si legge infatti del fenomeno dell’Italian sounding, un settore dal fatturato globale stimato attorno ai 60 miliardi di euro.
Non sappiamo esattamente dove Renzi abbia reperito una cifra cosí precisa (62 miliardi), ma abbiamo ritrovato la stima della Coldiretti in numerose altre pubblicazioni, articoli di giornale, siti internet. Abbastanza per premiarlo con un complessivo ”C’eri quasi”.