Certo, se il ministro Terzi fosse un pochino più preciso ci faciliterebbe il compito. Non è chiaro, infatti, a quale “area” si riferisca. Forse intendeva l’intera area mediterranea? O magari si riferiva soltanto all’area sud-mediterranea? Prendiamo in considerazione entrambe le ipotesi e vediamo se i dati del ministro sono corretti.
Secondo un recente rapporto del Centro Studi SRM MED di Intesa San Paolo (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), nel 2011 l’Italia era, con 57,7 miliardi di euro, il primo partner commerciale dell’Area Mediterranea (costituita dai Paesi sulla sponda Sud, Est ed adriatica).
Per quanto riguarda l’Egitto, il totale del valore degli scambi commerciali equivale a 5,1 miliardi di euro, ovvero l’8,8% dell’insieme del valore degli scambi con l’intera Area Mediterranea. Il dato è reperibile da un secondo rapporto di Intesa San Paolo, incentrato esclusivamente sui Paesi della sponda sud del Mediterraneo, per il quale l’interscambio con l’Egitto equivale al 17,8% del totale del valore degli scambi commerciali tra l’Italia e l’area considerata.
E’ quindi difficile riscontrare il dato menzionato dal ministro. Entrambe le percentuali rappresentano, rispettivamente, un dodicesimo ed un sesto del totale degli scambi commerciali, qualsiasi area si voglia prendere in considerazione. Rimandiamo Terzi al prossimo appello con un “Nì”!