Si capiva sin dalla cavalcata in biga elettrica per il Circo Massimo che Beppe Grillo sarebbe tornato a parlare di energia durante la convention del Movimento 5 Stelle. Uno dei suoi temi privilegiati è l’attacco alle grandi infrastrutture, come i gasdotti, citando i dati sul calo del consumo di gas per spiegarne l’inutilità. Ed andiamo ad analizzare quindi il consumo di gas negli ultimi dieci anni per capire se Grillo ci ha visto giusto.



I dati crudi – in miliardi di metri cubi



Il consumo di gas naturale viene comunemente misurato in metri cubi, miliardi di metri cubi. Per verificare i dati citati da Grillo siamo andati a misurare il consumo primario di gas naturale, ovvero niente altro che il consumo a scopo unicamente di combustione (non, per esempio, per la produzione di chimici).



Per quel che riguarda l’Italia, i dati sul consumo di gas, anno per anno, si possono trovare tutti sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (per il dato 2013: qui scopriamo che quanto dice Grillo è abbastanza vero, anche se esagera un po’ la caduta.






Stessa cosa dicasi per il consumo di gas a livello europeo, che possiamo trovare consultando i rapporti statistici annuali di Eurogas.






Anche qui scopriamo che Grillo non si distanzia troppo dalla realtà – il consumo di gas a livello europeo è calato da quasi 500 miliardi di metri cubi all’anno a 440. Certo, Grillo diceva 600-500, ma inquesto caso non stiamo a guardare troppo il pelo nell’uovo. Il senso del discorso è che il consumo di gas sta calando, sicuramente per via della crisi economica (una riduzione dei consumi energetici in generale) e per una questione di efficientamento energetico, come spiegato molto chiaramente in questo articolo di lavoce.info.



Quanti metri cubi porterà il Tap?



Incominciamo innanzitutto a spiegare cos’è. Si tratta del Trans Adriatic Pipeline, ovvero un gasdotto progettato da un consorzio di sette giganti degli idrocarburi (Socar, Statoil, British Petroleum, Fluxys, Total, E.ON e Axpo) che si collegherà al cosiddetto Southern Gas Corridor, ossia il complesso piano infrastrutturale che dovrebbe portare il gas dal Mar Caspio (Azerbaijan) al Mediterraneo.



Quanto gas dovrebbe portare questo nuovo progetto (la cui costruzione non è ancora avviata)? Il piano iniziale prevede 10 miliardi di metri cubi all’anno. Con l’aggiunta successiva di ulteriori stazioni di compressione si potrebbe arrivare ad un raddoppio di 20 miliardi di metri cubi annui.



Avete capito bene. 10 miliardi, non 100. Un decimo.



Insomma, le cifre di Grillo sui consumi di gas, fino a qui corrette, gli servivano a giustificare la dabbenaggine di un progetto decisamente titanico. L’utilità di un gasdotto capace di portare 100 miliardi di metri cubi in un anno, quando in tutta Europa se ne consumano a malapena 400 (e sempre di meno), effettivamente sarebbe difficile da trovare. Il discorso cambia radicalmente quando la realtà è che il volume di gas trasportato dal Tap sarà a malapena un decimo di quanto annunciato dal leader 5 Stelle.



Solo per la correttezza dei dati iniziali Grillo si salva dalla panzana, ma un “Pinocchio Andante” non glielo toglie nessuno.



P.S.: per ottenere i dati assoluti sul consumo primario europeo e renderli comparabili al dato italiano abbiamo dovuto attuare una conversione da milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (million Toe) a miliardi di metri cubi di gas naturale. Qui si possono consultare i relativi tassi di conversione (1 milione di Toe equivale a 1,111 miliardi di metri cubi).