In un tweet di soli 140 caratteri, De Magistris mette molta carne sul fuoco, scivolando in alcune imprecisioni.
Nella prima parte, il Sindaco partenopeo cita la misura contributiva eccezionale proposta dal Governo Holllande nell’ambito del Projet de loi de finances pour 2013. Come si legge nella Comunicazione del Consiglio dei Ministri francese del 28 Settembre 2012, si tratta di “una contribuzione eccezionale di solidarietà fissata al 75% di tutti i redditi da lavoro superiori a 1 milione di euro per beneficiario, che terrà in conto degli altri contributi già versati. Tale contributo sarà applicato per due anni, il tempo necessario alla sistemazione dei conti pubblici [francesi]”. Maggiori informazioni si possono trovare in questa sintesi. Come sottolineato da un nostro attento lettore, però, si tratta di una tassazione progressiva che si applica ai redditi superiori (e non pari, come invece afferma De Magistris) al milione di Euro.
Nella seconda parte del tweet, il Sindaco di Napoli lancia una frecciata ai Parlamentari italiani che, come si puo’ leggere in questo articolo, percepiscono piu’ di 16.000 euro lordi al mese. Considerando che lo stipendio giornaliero si calcola sui 22 giorni lavorativi mensili, ecco risultare, arrotondati, gli 800 euro citati da De Magistris.
Evitando di addentrarci nella questione della moralità (o dell’immoralità) dello stipendio dei nostri Parlamentari, circoscriviamo il perimetro dell’analisi alla prima parte della dichiarazione che fa portare a casa a De Magistris un “C’eri quasi!”.
PS: per dovre di cronaca nei confronti dei nostri lettori precisiamo che in data 29 dicembre 2012, come si puo’ leggere in questo comunicato stampa, il Consiglio Costituzionale francese (l’equivalente della nostra Corte Costituzionale) ha bocciato tale misura in quanto non conforme ai testi legislativi vigenti. Il Primo Ministro Ayrault ha pero’ dichiarato l’intenzione del Governo di ripristinarla, sottolineando che la tassazione al 75% è uno sforzo «al servizio della gioventù» e del «risanamento del Paese» . Va però sottolineato che la sentenza è datata 29 dicembre 2012 mentre la dichiarazione risale al 29 settembre; De Magistris, pertanto, non poteva esserne a conoscenza.