L’assurdo circo che si celebra ogni mese, quando i deputati europei si recano da Bruxelles a Strasburgo per le sedute in sessione plenaria, è da tempo oggetto di critiche bipartisan. All’appello non poteva mancare la stoccata di Grillo, che davanti ai giornalisti stranieri si lamenta dei costi legati al Parlamento di Strasburgo. I dati gli danno ragione.



Perché ci sono due parlamenti? La scelta risale al 1992, quando al Summit di Edinburgo i leader degli allora 12 Stati membri decisero che le sedute plenarie del Parlamento Europeo si sarebbero svolte a Strasburgo. Gli eurodeputati sono dunque di base a Bruxelles, dove in generale si svolgono i lavori delle commissioni parlamentari. Le riunioni dell’intera assemblea, dove si votano i testi usciti dalle commissioni parlamentari, si tengono invece a Strasburgo una volta al mese. Come mostra il calendario del Parlamento, si tratta di 4 giorni al mese, proprio come detto da Grillo.



Quanto invece ai costi, circolano diverse stime che si aggirano intorno ai 150 milioni di euro citati dal leader dei 5 Stelle. In una risoluzione del novembre 2013 del Parlamento Europeo si osserva che “considerando che, secondo le stime, i costi aggiuntivi annuali derivanti dalla dispersione geografica del Parlamento sono compresi tra 156 milioni di euro e 204 milioni di euro”. A questi si potrebbero aggiungere, come fa la risoluzione, i costi ambientali di questo avanti e indietro, stimati tra le 11 mila e le 19 mila tonnellate di CO2 all’anno.



La risoluzione, votata a larghissima maggioranza (ma non vincolante), chiede di modificare i trattati europei per consentire al parlamento stesso di determinare la propria sede. Le modifiche dei trattati, tuttavia, richiedono l’approvazione unanime da parte di tutti gli Stati membri. E la Francia non sembra intenzionata a rinunciare all’indotto economico del circo di Strasburgo.



Complessivamente, considerando che le stime oscillano e che Grillo si è tenuto prudente, lo premiamo con un “Vero”!