Il nuovo segretario del Pd parte con un’iperbole a rischio panzana ma prontamente si corregge, elencando con precisione i dati relativi al flusso di investimenti stranieri in Italia. Purtroppo per la nostra economia, è tutto vero.



Come spiega un rapporto del Ministero degli Esteri (su dati Banca d’Italia e Eurostat), i flussi di investimenti diretti esteri (IDE) in ingresso in Italia sono stati di 12,5 miliardi di euro nel 2012, pari a circa la metà dell’anno precedente (24,7 miliardi). Vale la pena menzionare anche i flussi di investimenti in uscita, che nel 2012 sono stati di 23,2 miliardi di euro, in contrazione del 40% rispetto all’anno precedente. Bisogna inoltre ricordare che si tratta solo di flussi e non dell’intero stock di investimenti esteri detenuti nel Paese, pari a circa 276 miliardi nel 2012.



Andiamo a vedere come se la sono cavata le altre grandi economie dell’Eurozona con cui piace confrontarci. I dati Ocse* (rielaborati nel grafico seguente), oltre a confermare quanto detto da Renzi, mostrano che non siamo l’unico Paese ad aver subìto un calo significativo di IDE tra il 2011 e il 2012. La Germania, ad esempio, ha subìto un tracollo ancora maggiore, passando da 35 ad appena 5 miliardi di investimenti (incredibile a dirsi, ma l’Italia può vantare di avere attratto più del doppio degli IDE della Germania!). La Francia ha visto un calo meno vistoso mentre la Spagna è l’unica tra queste a registrare un aumento.



Per il 2013 sono disponibili soltanto dati parziali, e neanche particolarmente buoni. Nei primi due trimestri del 2013, gli IDE in Italia hanno raggiunto circa 2,7 miliardi. Nello stesso periodo del 2012 il nostro Paese aveva attratto 4,1 miliardi in IDE.






Insomma, Renzi azzecca i dati ma è opportuno anche ricordare il contesto in cui si inseriscono. In ogni caso non ci sentiamo di negare un “Vero”!



* dal link bisogna cliccare su “FDI series of BOP and IIP aggregates”, selezionare “Inflows” alla voce “Series” e cambiare unità di misura in “Reported currency”