L’8 aprile il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ha scritto su Facebook che nel Documento di economia e finanza (Def), approvato di recente dal governo guidato da Mario Draghi, la spesa per l’istruzione «cala dal 4 per cento del Pil al 3,5 per cento nel 2025».
Fratoianni ha anche criticato il governo per aver deciso di aumentare le spese militari, portandole entro il 2028 a un valore pari al 2 per cento del Pil. «Segnalo solo che avevamo avanzato la proposta di rendere gratuita l’istruzione dalla culla all’università con le stesse risorse che vengono destinate agli armamenti», ha scritto su Facebook il segretario di Si.
Al di là della questione delle spese militari, è vero che il governo ha tagliato i fondi per l’istruzione per i prossimi anni? Abbiamo verificato e le percentuali del Def, seppure corrette, sono interpretate in modo fuorviante.
Fratoianni ha anche criticato il governo per aver deciso di aumentare le spese militari, portandole entro il 2028 a un valore pari al 2 per cento del Pil. «Segnalo solo che avevamo avanzato la proposta di rendere gratuita l’istruzione dalla culla all’università con le stesse risorse che vengono destinate agli armamenti», ha scritto su Facebook il segretario di Si.
Al di là della questione delle spese militari, è vero che il governo ha tagliato i fondi per l’istruzione per i prossimi anni? Abbiamo verificato e le percentuali del Def, seppure corrette, sono interpretate in modo fuorviante.