Un colpo di stato militare, la destituzione del primo presidente democraticamente eletto, Mohammed Morsi e lo sgombero forzato dei suoi sostenitori, terminato in un bagno di sangue, da parte della polizia. Quanto sta accadendo in Egitto non poteva che occupare i titoli dei principali quotidiani nazionali e parecchi minuti dei diversi telegiornali. Anche Beppe Grillo ha ritenuto di dover dedicare un post del suo omonimo blog alla questione, nel quale, oltre a criticare apertamente le reazioni del mondo occidentale, definisce gli Stati Uniti “il salvadanaio d’Egitto”, alla luce della quantità di aiuti da essi elargiti al Cairo. Ma saranno esattamente 1,3 miliardi di dollari? Prima di addentrarci negli aspetti meramente economici della questione, occorre sottolineare che, considerate le implicazioni sull’erogazione degli aiuti degli Usa all’Egitto, è stato a lungo dibattuto se quanto accaduto in Egitto potesse essere considerato effettivamente un colpo di Stato (per maggiori informazioni al riguardo, rimandiamo a questo articolo di Limes che sintetizza le diverse posizioni degli attori coinvolti).
Al fine di verificare quanto affermato dal leader pentastellato, non potevamo che guardare al sito dell’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (Usaid) alla sezione Prestiti e Finanziamenti d’Oltremare, dove sono raccolti i dati relativi al periodo 1946-2011(abbiamo consultato la voce historical-dollar data, che considera l’ammontare dell’aiuto in quel preciso anno fiscale).
Per comodità del lettore riportiamo una tabella che sintetizza gli aiuti militari degli Stati Uniti all’Egitto dal 2001 al 2011 (ultimo anno fiscale disponibile). Beppe Grillo ha ragione: guardando al 2011 la cifra esatta ammonta, infatti, a $1.298.675.000, che arrotondato da esattamente 1,3 miliardi di dollari; lo stesso scenario, poi, si ottiene allargando l’orizzonte temporale. Fin qui, dunque, ragionamento ineccepibile.
Beppe Grillo, però, scivola in una lieve imprecisione, omettendo una voce comunque importante nel capitolo degli aiuti americani in Egitto. Gli 1,3 miliardi di dollari riguardano, infatti, solamente quelli militari. Gli Stati Uniti, però, hanno previsto, seppur in forma minore, anche degli aiuti economici per fini diversi: dalla sicurezza dei bambini alla lotta al narcotraffico passando per l’assistenza ai migranti e rifugiati (anche in questo caso consideriamo i dati storici). Ebbene, relativamente all’anno fiscale 2011, le diverse voci sommate tra loro danno un totale pari a $172.548.564. Se aggiungiamo questa voce agli aiuti militari, il totale sale a $1.471.223.564, ovvero 1,5 miliardi di dollari.
Prima di concludere questo breve excursus nella politica estera statunitense, è opportuno capire se gli Stati Uniti possano davvero essere considerati “il salvadanaio d’Egitto”. A questo scopo, utilizzando i dati del Fondo Monetario Internazionale, valuteremo il “peso” della voce “aiuti Usa” (sia economici che militari) all’interno del bilancio egiziano (consideriamo quella che in gergo tecnico viene chiamata General Government Revenue) che, nel 2011, ammontava a 302 miliardi di sterline egiziane, pari, all’epoca, a circa 51 miliardi di dollari statunitensi (per effettuare questa conversione abbiamo considerato il tasso di cambio medio dollaro-sterlina egiziana relativo al 2011). Pertanto gli aiuti americani rappresentavano il 2,9% del bilancio totale: certamente una voce importante, ma forse non tale da essere considerata, da sola, “il salvadanaio d’Egitto”. Il lettore particolarmente attento, tuttavia, potrebbe obiettare che gran parte di questi aiuti sono di tipo militare, e che sarebbe quindi ancora più opportuno calcolarne il peso sul relativo budget egiziano. Secondo il CIA World Factbook, nel 2012 questo era pari al 2,2% del Pil totale, ovvero circa 5,6 miliardi di dollari. Se non dell’Egitto, quindi, gli Usa possono essere definiti il salvadanaio “dell’esercito” egiziano: in questo contesto, infatti, la rilevanza degli aiuti militari Usa avrebbe un peso totalmente diverso, rappresentando, da sola, circa un quinto del budget totale.
Imprecisioni relativamente minori per quanto riguarda l’ammontare degli aiuti, ma è decisamente esagerato definire gli Usa il salvadanaio d’Egitto: per Pagella Politica questo è un “Nì”!