In un’intervista al canale della televisione nazionale russa, Russia24, il segretario della Lega Nord riafferma la sua opposizione alle sanzioni contro la Russia imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti più Canada, Australia e Norvegia. Questa volta lo fa prendendo come esempio il caso cubano che, a suo dire, si sarebbe già risolto dato che gli Stati Uniti avrebbero ritirato le sanzioni contro il Paese caraibico.



Le relazioni cambiano…



Durante lo storico discorso del 17 dicembre 2014, Barack Obama annuncia una serie di cambiamenti diplomatici ed economici per avviare un percorso di apertura nella relazione cubano-americana. Ricordiamo che le sanzioni imposte dagli Stati Uniti verso Cuba risalgono ai primi anni ’60, in seguito alla rivoluzione cubana e all’ascesa al potere di Fidel Castro.



Nel tentativo di riaprire il dialogo sono state adottate misure volte a normalizzare la relazione tra i due Paesi. Come spiega il Dipartimento del Tesoro americano, tra queste (in atto dal 16 gennaio 2015) vi sono facilitazioni nei viaggi tra Usa e Cuba, agevolazioni per lo stabilimento di servizi di telecomunicazioni tra i due Paesi, e l’aumento del limite di rimesse che possono essere inviate ai nazionali cubani da 500 dollari a 2000 dollari trimestrali.



Nel suo discorso sullo stato dell’unione del 20 gennaio, il Presidente americano si è spinto oltre, chiedendo al Congresso – l’unico che può approvare la fine dell’embargo – di iniziare i lavori per ritirare le sanzioni durante il corso dell’anno. Sebbene gli esperti del think tank americano Council on Foreign Relations sostengano che la decisione di risuscitare le relazioni diplomatiche tra Usa e Cuba sia un passo nella giusta direzione, lo stesso think tank riconosce che è improbabile che il Congresso americano decida di ritirare le sanzioni nel breve periodo. Anche il Brookings Institute teorizza la possibile opposizione del Congresso, puntando il dito contro i membri cubano-americani che, seppur in minoranza, hanno alleati ben finanziati che potrebbero rivelarsi scomodi.



…Ma le sanzioni restano.



Nonostante i primi passi verso la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cuba, è ancora presto per parlare di un “ritiro” delle sanzioni. In un prospetto informativo sviluppato in seguito al discorso di Obama, il Dipartimento del Tesoro americano spiega infatti che l’embargo cubano è ancora in atto, specificando che la maggior parte delle transazioni (o di persone soggette alla giurisdizione statunitense) tra Stati Uniti e Cuba sono effettivamente proibite. Per esempio, andare a Cuba per scopi puramente turistici è tuttora vietato.



Il Verdetto



Salvini fa un passo più lungo della gamba usando come esempio un pezzo di storia che ancora deve essere scritto. Sebbene ci siano stati cambiamenti importanti tra le relazioni cubano-americane e l’esplicita intenzione del Presidente Obama, è ancora presto per alludere al totale ritiro delle sanzioni degli Stati Uniti contro Cuba: “Nì”.