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Marattin ha ragione: la flat tax della Lega prevede 18 aliquote

| 11 agosto 2022
La dichiarazione
«La proposta della Lega [sulla flat tax al 15 per cento] ha 18 aliquote»
Fonte: Agorà estate | 11 agosto 2022
ANSA / MATTEO BAZZI
ANSA / MATTEO BAZZI
Verdetto sintetico
Il deputato di Italia viva ha sostanzialmente ragione.
In breve
  • Il disegno di legge della Lega sulla flat tax al 15 per cento prevede una fase transitoria in cui il numero delle aliquote con cui tassare i redditi di famiglie e individui è pari a 18. TWEET
L’11 agosto, ospite a Agorà estate su Rai3, il deputato di Italia viva Luigi Marattin ha criticato (min. 1:33:24) la proposta della Lega di introdurre la cosiddetta “flat tax” per tassare i redditi dei contribuenti con un’unica aliquota, pari al 15 per cento. Secondo Marattin, la flat tax promessa dal partito di Matteo Salvini non è davvero una “tassa piatta”, perché prevede «18 aliquote».

Abbiamo verificato e il deputato di Italia viva ha sostanzialmente ragione, anche se l’obiettivo finale della Lega resta quello di estendere l’aliquota unica del 15 per cento a tutti i redditi.

Che cosa propone la Lega

Sul sito www.tassaunica.it è promossa l’introduzione della flat tax voluta dal partito di Salvini, ideata da Armando Siri, senatore della Lega e responsabile del programma della Lega. Qui è scaricabile un disegno di legge, presentato in Senato da Siri, Salvini e dal capogruppo Massimiliano Romeo, intitolato «implementazione della Fase II e della Fase III dell’introduzione della flat tax». La Fase I aveva riguardato l’estensione, avvenuta con la legge di Bilancio per il 2019, di un’aliquota unica al 15 per cento per le partite Iva che hanno un reddito inferiore ai 65 mila euro all’anno.

Leggendo il disegno di legge, si capisce a che cosa faccia riferimento Marattin quando parla di «18 aliquote», un numero che contraddice nella sostanza l’idea di introdurre un’unica aliquota del 15 per cento per tutti i redditi, anche di dipendenti e pensionati, e non solo delle partite Iva.

Senza scendere troppo nei dettagli, la proposta della Lega è quella di tassare i redditi delle famiglie, distinguendo quelle composte da un sigle (famiglia monocomponente), quelle con un solo coniuge contribuente (famiglia monoreddito) e quelle con due coniugi contribuenti (famiglia bireddito). Per ogni tipologia di reddito familiare vengono poi calcolate, con una formula, le cosiddette “deduzioni fiscali”, che permettono di ridurre la base di reddito su cui è calcolata l’imposta. E qui le cose iniziano a farsi più articolate.

In base alla proposta della Lega, l’aliquota del 15 per cento si applicherebbe «in presenza di redditi familiari fino a 26.000 euro in caso di famiglia monocomponente, a 50.000 in caso di famiglia monoreddito o a 65.000 euro in caso di famiglia bireddito». E per i redditi che superano queste soglie? Per «eliminare situazioni di iniquità fiscale e di mitigare gli impatti», la proposta di legge prevede che l’aliquota del 15 per cento aumenti per ogni 1.000 euro di reddito in più. Fino a 30.000 euro in più, l’aliquota cresce di un punto percentuale in caso di famiglia monocomponente, arrivando a un’aliquota massima pari al 19 per cento; fino a 55.000 euro, cresce di 3 punti percentuali in caso di famiglia monoreddito, arrivando a un’aliquota massima pari al 30 per cento; fino a 70.000 euro, cresce di 1,5 punti percentuali in caso di famiglia bireddito, arrivando a un’aliquota massima pari al 22,5 per cento. Si giunge così ad avere un sistema a 15 aliquote, considerando quella unica di partenza del 15 per cento. 

Il disegno di legge spiega anche che l’obiettivo è quello di ridurre a tre le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), passate da cinque a quattro con la legge di Bilancio per il 2022. Lo scopo dichiarato è quello di «mitigare l’imposizione fiscale sul reddito delle persone fisiche che non rientrano tra i soggetti che beneficiano della flat tax». Secondo la Lega, andrebbe introdotta un’aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 15.000 euro, del 27 per cento per i redditi oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, e del 38 per cento per i redditi oltre 28.000 euro. 

Così si hanno altre tre aliquote, dunque, che sommate alle 15 viste prima danno le «18 aliquote» di cui parla Marattin.

Questa che abbiamo visto è la cosiddetta “Fase II” dell’introduzione della flat tax in Italia, promossa dalla Lega. La “Fase III”, l’ultima, è quella in cui «la flat tax sarà applicabile a tutti i contribuenti senza i limiti precedentemente stabiliti».

Il verdetto

Secondo Luigi Marattin, la proposta della Lega sulla flat tax al 15 per cento «ha 18 aliquote». È vero: nel disegno di legge depositato in Senato dal partito di Salvini, prima di introdurre una flat tax del 15 per cento a tutti i redditi, è normata una fase transitoria dove il numero delle aliquote previsto è pari a 18. 

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