Per dovere di cronaca, la frase è estratta da un discorso in cui Grillo mostra la propria opposizione agli inceneritori e lo fa citando le rilevazioni fatte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) sull’inquinamento in pianura padana (per la mappa completa degli inceneritori in Italia si veda Federambiente e per maggiori informazioni sul mercato degli inceneritori si veda questo articolo di Wired che riporta dati dal rapporto Frost & Sullivan). Il tema dell’incenerimento dei rifiuti era stato al centro del dibattito anche la scorsa primavera, con l’entrata in vigore del Decreto Clini, n. 22 del 14.02.2013 “Utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS) in cementifici soggetti al regime dell’autorizzazione integrata ambientale”, GU 62 del 14.03.2013. Tale decreto consentiva di bruciare i combustibili ricavabili dal trattamento di rifiuti urbani e non urbani in molte strutture dotate di altoforno per arginare l’emergenza rifiuti presente in molte aree del Paese. Un riassunto dei diversi punti di vista nel dibattito sui CSS è riportato qui.



Al di là del dibattito sugli inceneritori e il loro ruolo nell’inquinameno in Val Padana, vediamo se è vero che nella più grande pianura italiana si vive tre anni in meno a causa della cattiva qualità dell’aria. Il documento a cui fa riferimento Grillo è opera dello Iarc di Lione – International Agency for Research on Cancer – che si occupa, per conto dell’Oms, di analizzare le sostanze cancerogene. In una monografia (Iarc Monographs Volume 109) pubblicata lo scorso 23 ottobre, lo Iarc ha reso noto di aver inserito l’inquinamento dell’aria come elemento cancerogeno per l’uomo (gruppo 1, ovvero l’evidenza scientifica è “sufficiente”, è il massimo livello di certezza).



Al momento il report completo non è ancora stato pubblicato, anche se un riassunto delle valutazioni è disponibile su Lancet Oncology e maggiori dettagli sono riportati nel press release dello Iarc e nel comunicato Ansa.



Il report spiega che, attraverso un lavoro di revisione della letteratura esistente, i principali esperti sul tema hanno convenuto che maggiori livelli di esposizione ad aria inquinata aumentano il rischio di cancro ai polmoni. Vero, quindi, quanto dice Grillo, anche se sembrerebbe che il dato sulla pianura padana non sia riportato qui ma provenga dal Clean AirFor Europe (Cafe) della Commissione Europea, che già nel 2000 aveva valutato gli effetti dell’inquinamento (i dati sarebbero stati discussi recentemente al Convegno RespiraMi) .



In base ad uno studio condotto sull’influenza dello smog sull’aspettativa di vita (cartina a pag. 1), la pianura padana era risultata la peggior area in Europa, dal momento che i suoi abitanti hanno una aspettativa di 2 o 3 anni in meno. La media europea era di 8 mesi persi.



In realtà, che Grillo stia dicendo questo sul suo blog da 10 anni può anche essere vero, non fosse che già 13 anni fa era stato affermato dalla Commissione. La sostanza rimane comunque corretta ‘Vero’!





Nota. Abbiamo interpretato la frase nella seguente logica: contrario agli inceneritori, Grillo sottolinea come il livello di inquinamento della pianura Padana sia già molto alto (per cause di vario tipo e sicuramente non riconducibili ai soli inceneritori, ma al contesto geografico e alla produzione industriale) portando a supporto dell’affermazione i dati Iarc. Ascoltando l’audio non ci è sembrato che Grillo volesse suggerire che l’inquinamento del nord Italia sia causato solamente dall’aumentare degli inceneritori, ma che in generale egli li riconduca nel contesto più ampio dell’inquinamento dell’aria e dei suoi effetti sulla salute.