E’ iniziato male l’autunno per il governo Renzi. Gli ultimi dati Istat sulla crescita del Pil nel secondo trimestre del 2014 hanno infatti gelato le aspettative del governo, contraddicendo, a dire la verità, quanto previsto dall’Istat stessa nel maggio di quest’anno, quando ipotizzava una crescita congiunturale del Pil (sul trimestre precedente) tra lo 0,1 e lo 0,4%.
Insomma, una doccia fredda che fa ripiombare l’Italia ufficialmente in recessione, almeno secondo la definizione di Eurostat. Un Paese è infatti definito in recessione quando, per due trimestri consecutivi, la crescita congiunturale del Pil si trova al di sotto o al livello dello 0,0%.
Ed è anche vero che, consultando i dati Eurostat per i primi due trimestri di quest’anno, almeno per i Paesi per i quali questi sono disponibili, l’Italia si trova in queste condizioni assieme a pochissimi altri Paesi, tra cui la Francia, le cui difficoltà economiche hanno recentemente costretto il governo ad un rimpasto ed alla sostituzione del ministro per l’Economia Arnaud Montebourg.
Certo, bisogna dire che la situazione economica degli altri Paesi dell’Unione non è rosea. Addirittura la poderosa Germania ha registrato un calo del Pil rispetto al trimestre precedente. Ed è anche vero che non siamo il Paese la cui economia regredisce di più, come si può notare dai dati sulla Romania e Cipro. Questo non rende però falsa la dichiarazione di Grillo. L’Italia è non solo ufficialmente in recessione, ma è tra i pochi Paesi europei ad esserlo. “Vero”.