Durante il suo discorso al Senato per ottenere la fiducia, Matteo Renzi disegna con quattro cifre un quadro desolante sull’andamento dell’economia italiana negli ultimi sei anni. Ma le cifre saranno corrette?






Per quanto riguarda il Pil, il crollo è impressionante. Nel grafico a destra che abbiamo elaborato sui dati del Fondo Monetario Internazionale, risulta chiaro come il Pil italiano nel 2008 fosse pari a 1.475 miliardi di euro (prezzi costanti a valori concatenati con il 2005 come anno di riferimento). Un violento calo nel 2009 e due anni consecutivi di decrescita nel 2012 e 2013 hanno portato il Pil a 1.365 miliardi nell’anno recentemente conclusosi, il 2013. La riduzione è molto significativa (110 miliardi di euro) ma pari al -7,5%, un po’ meno, quindi, del 9% citato da Renzi. Un andamento che comunque non rallegra, specie se si vuol dare credito alle recenti stime rilasciate dalla Commissione che vedono il Pil italiano ancora ben al di sotto del valore del 2008 anche per i prossimi due anni (vedi elaborazioni FactCheckEU).



Impeccabile risulta invece essere il riferimento alla situazione – ugualmente negativa – della disoccupazione giovanile. E’ vero, come dice Renzi, che nel 2008 la disoccupazione tra gli under 25 era al 21,3%. Tale valore è quasi raddoppiato nei sei anni successivi, raggiungendo a dicembre del 2013 il 41,6%, secondo le più recenti stime dell’Istat.



Renzi esagera leggermente il decremento del Pil, perdendo qualche punto in Pagella, ma cita correttamente l’andamento della disoccupazione. “C’eri quasi”.