Matteo Renzi non ci sta a vedere l’Italia come un peso sul groppone dell’Europa e ricorda che siamo un contributore netto al bilancio comunitario. E’ un ragionamento che il Premier faceva già quando era sindaco. E non è l’unico: con numeri ogni volta diversi lo abbiamo sentito fare (e noi lo abbiamo verificato) da esponenti di tutti gli schieramenti, da Beppe Grillo a Silvio Berlusconi, da Giorgia Meloni a Matteo Salvini.



Quanto diamo davvero all’Ue?

Dai dati della Commissione Europea emerge che Matteo Renzi ha arrotondato generosamente il contributo del nostro Paese al bilancio europeo. Nel 2013, infatti, anche stando “larghi” nella categorizzazione di risorse che l’Italia trasferisce all’Unione Europea, il contributo totale si è fermato a 17,2 miliardi. Queste “risorse proprie”, in gergo comunitario, includono però 75% dei dazi doganali e le imposte sulle importazioni da fuori l’Ue. Come facevamo notare anche nel fact-checking a Salvini, queste voci sono difficili da attribuire a un singolo Paese dal momento che, proprio a causa del libero scambio di beni nel Mercato Unico, i beni extracomunitari che arrivano a Brindisi possono essere destinati a Lione o Maribor ma comunque pagare il dazio comune alle autorità italiane. [Per maggiori dettagli su come viene calcolato il contributo dei Paesi al bilancio Ue si veda questa nota esplicativa del DG Bilancio della Commissione Europea].

Al netto di questi dazi doganali il contributo italiano scende a 15,7 miliardi di euro; ancora più lontano dai 20 citati da Renzi.



Quanto ci viene restituito?

Più facile il conteggio di quanti di questi soldi ritornano in forma di fondi europei spesi in Italia. Sempre nel 2013, la cifra era di 12,6 miliardi di euro. Come è ben noto, l’Italia ha un serio problema di assorbimento di questi fondi, ma ciò non toglie che sia questo l’ammontare che spetta al nostro Paese.



Quindi?

Nell’arrotondare per eccesso il contributo italiano e per difetto i fondi europei ricevuti, Matteo Renzi suggerisce che il nostro contributo netto al bilancio Ue sia pari a 10 miliardi di euro quando in realtà, per il 2013, si è trattato di 3,8 miliardi di euro.* Una cifra importante, ma decisamente inferiore. “Nì” per Renzi.







*I più attenti avranno notato che 15,7-12,6 non fa 3,8 miliardi di euro. Infatti il contributo netto viene calcolato al netto delle spese per amministrazione delle istituzioni europee (che gravano principalmente su Belgio e Lussemburgo ma vengono distribuite proporzionalmente tra i 28 Paesi). Per una definizione completa si veda qui.