Possiamo verificare questa dichiarazione molto facilmente grazie allo studio preparato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e il suo staff intitolato Il Governo in Parlamento – XVI Legislatura. Sull’attività del Governo Monti in parlamento lo studio presenta una serie di dati riassunti nella tabella che riportiamo qui sotto:
La tabella ci dice che dei 66 disegni di legge approvati, 37 sono decreti legge che il parlamento ha convertito in legge e solo 8 sono disegni di legge “ordinari”*. Dai dati possiamo anche vedere che le leggi di ratifica di trattati internazionali hanno un peso rilevante nell’attività di governo, ma non si tratta di leggi particolarmente complicate da proporre e presentare: tipicamente le leggi di ratifica sono composte da tre articoli contenenti l’autorizzazione alla ratifica, l’ordine di esecuzione e l’entrata in vigore, mentre in allegato è contenuto l’accordo siglato precedentemente (trattato, convenzione, protocollo o accordo che sia). Se dunque dal totale dei disegni di legge approvati non consideriamo le leggi di ratifica, vediamo che i decreti legge rappresentano l’82% delle proposte approvate.
Si tratta di una percentuale molto alta e che può essere letta alla luce della situazione emergenziale che ha caratterizzato il governo Monti: ricordiamo infatti che i requisiti dei decreti legge sono la straordinarietà, la necessità e l’urgenza. Il cosiddetto “abuso della decretazione d’urgenza” è però un fenomeno che gli studiosi denunciano da tempo, e che l’ultima esperienza di governo ha solo esasperato. In un articolo del 2008 sul sito Forum Costituzionalisti possiamo leggere infatti: “quello strumento […] che doveva servire ad affrontare i casi straordinari di necessità ed urgenza ha finito per assumere impropriamente il ruolo di ordinaria iniziativa legislativa rinforzata a disposizione del Governo. Il fenomeno risale addirittura agli inizi degli anni settanta ed ha progressivamente acquisito un carattere strutturale nel funzionamento del sistema, come dimostra la sua ricorrenza indipendentemente dal quadro politico, indipendentemente dall’alternarsi dei governi e delle maggioranze, indipendentemente dalla stessa evoluzione della forma di governo registratasi a partire dalla seconda metà degli anni novanta.”
Insomma, il dato non è nuovo ma è corretto quanto affermato da Pisapia: “Vero”!
*Dalla tabella vediamo anche che i decreti legislativi rappresentano una frazione significativa dell’attività di governo ma sono tenuti distinti dal totale dei disegni di legge. Questo perché i decreti legislativi sono sì un atto che ha forza di legge adottato dal governo, ma in questo caso il governo agisce attuando una delega ricevuta dal parlamento, che gli chiede formalmente di legiferare su una determinata materia (sono infatti anche chiamati decreti delegati). Si tratta solitamente di temi particolarmente complessi e vasti, come può essere la stesura di un testo unico, che il parlamento preferisce delegare all’esecutivo e che dunque non sono considerati come proposte di iniziativa del governo.