Cota in questo caso racconta una vera e propria “mezza verità” (E per noi, un “no” e un “si” diventano un “Nì”). La frase in questione è in effetti una miscellanea di verità condite con esagerazioni.


E’ infatti vero che la Giunta Cota ha erogato, in tempi di tagli e spending review verso gli enti locali, ingenti fondi a sostegno dei medesimi, facendo un ammirevole sforzo di bilancio. Quindi, è vero che la Regione (inteso come governo regionale) “aiuta”, almeno “sulla carta”.


Ci pare esagerato però dire che il Governo faccia “tabula rasa” (cioè “cancella” come i Romani raschiavano le tavolette incerate su cui scrivevano) delle Province: in Piemonte si doveva all’origine passare da 8 a 4 province, si sono previste poi 6 province e alla fine il decreto approvato dal Cdm il 31/10/2012 ha portato il numero delle Province piemontesi a 5, (con la suddivisione del “quadrante nord” in Novara+Verbania e Vercelli+Biella, le Province di Cuneo, Alessandria+Asti e Torino).


E’ pur vero che i fondi destinati alle regioni sono previsti in drastica diminuzione. L’Unpi (che ha riassunto le proprie stime a riguardo in un interessante presentazione) ha previsto infatti fino a 500 milioni di euro di tagli dalla sola spending review: anche qui non una tabula rasa, ma sicuramente un forte risparmio. Questi tagli andrebbero a sommarsi ai ca. 500 milioni di euro della manovra finanziaria del 2010 (Decreto Legge 78/10) (Governo Berlusconi) e ai ca. 415 milioni di euro della manovra finanziaria del 2011 (Decreto Legge 201/2011) (Governo Monti). Ulteriori tagli potrebbero arrivare con la revisione della spesa degli uffici locali che verranno razionalizzati in seguito alla ristrutturazione delle Province.


In conclusione, i fondi alle province sono in forte diminuzione, così come è in atto una sensibile ristrutturazione dell’apparato: dire però che ci troviamo di fronte a un “annientamento” dell’intero apparato equivale a sostenere un’affermazione esagerata.