Non si può certo dire che Matteo Renzi non commenti con regolarità i dati sull’occupazione. Durante il suo governo, infatti, ad ogni comunicato stampa dell’Istat sulla situazione occupazionale italiana, il Premier ha fatto seguire un tweet (si veda qui per i fact-checking relativi).
Posti di lavoro o occupati
Come è già accaduto, Matteo Renzi fa confusione tra i dati relativi ai “posti di lavoro” e quelli invece che fanno riferimento agli “occupati”. Per quanto il concetto di “posti di lavoro” possa essere più immediato e facilmente comprensibile dai suoi follower su Twitter, sarebbe più opportuno parlare di aumento del numero di occupati, dal momento che è questo il parametro che l’Istat misura.
I numeri
La puntualizzazione è d’obbligo poichè i due indicatori hanno una definizione ben precisa, a partire dal fatto che un occupato può avere più di un posto di lavoro mentre il contrario non è possibile. Tuttavia possiamo sostanzialmente confermare le parole del Premier Renzi. Dopo due trimestri consecutivi di riduzione nel numero di occupati (-51 mila a ottobre, -54 mila a novembre), l’occupazione è aumentata di quasi 93 mila unità a dicembre.
Il verdetto
Renzi arrotonda generosamente (92.700 unità sarebbero 90 mila occupati, non 100 mila) e avrebbe potuto usare il giusto termine di “occupati” invece di quello scorretto di “posti di lavoro”, ma ha sostanzialmente ragione: “C’eri quasi”.