Chissà a quale metodo ricorrerà la povera cancelliera Merkel per combattere contro i frequenti fischi alle orecchie che le provengono da ogni angolo d’Europa. I rumori provenienti dall’Italia, poi, ultimamente sono aumentati di insistenza ed intensità. Nemmeno in occasione di una breve vacanza ad Ischia è riuscita ad avere un minimo di pace, quando il presidente Pdl della Regione Campania, Stefano Caldoro, l’ha tirata in ballo con un accorato videomessaggio in cui le richiedeva più clemenza sulla politica di rigore tedesca. Grillo e Berlusconi hanno fatto il resto, inserendo la cancelliera più e più volte all’interno della recente campagna elettorale. E così fa ancora il garante del Movimento5Stelle, in comizio in Friuli in occasione della campagna per le elezioni regionali, rivolgendosi alla cancelliera come se fosse lei a decidere quanto l’Italia dà all’Unione Europea e quanto ne riceve.



In realtà non è per niente la Merkel, né il governo federale di Berlino ad avere il potere di determinare l’entità di tali somme. Il contributo dell’Italia al budget dell’Unione è determinato da accordi di durata poliennale, firmati e ratificati da tutti i Paesi membri dell’Unione e frutto di lunghe, estenuanti sedute tra i capi di governo. L’ultimo accordo, per esempio, è stato raggiunto lo scorso 8 febbraio ed è stato successivamente rifiutato dal Parlamento Europeo, il quale ha sollevato dubbi circa l’attendibilità dei dati forniti ed espresso contrarietà circa agli obiettivi di spesa del piano.



Per quel che riguarda invece l’entità del contributo italiano al budget Ue, avevamo già trattato dell’argomento in una precedente dichiarazione di Mario Monti, nella quale il Presidente del Consiglio specificava come l’Italia si trovasse al terzo posto come contributore netto, dopo Germania e Francia.



Forniamo qui i dati più aggiornati sulla spesa e sulle entrate dell’Unione Europea, provenienti direttamente dal sito della Commissione. Secondo i dati l’Italia ha fornito, nel 2011, 16,7 miliardi di euro (revenues) e ne ha ricevuti 9,6, con un saldo netto in negativo di 5,9 miliardi di euro. Insomma, un saldo leggermente superiore dei miliardi di euro citati da Grillo.






Insomma, tutto sommato il concetto di fondo non è sbagliato: l’Italia stanzia per il budget Ue sensibilmente di più di quanto ne riceve, anche se per un saldo leggermente superiore rispetto a quanto menzionato dall’ex comico. Non si capisce bene cosa c’entri la Merkel, ma riteniamo che questa possa passare come una grossolana approssimazione da comizio che non compone comunque la parte centrale del messaggio. ”C’eri quasi”.