Il Presidente del Consiglio torna nuovamente su un tema che sembra essere la preoccupazione principale dei nostri politici: l’Imu. Stavolta, però, l’argomento viene declinato diversamente rispetto ai confronti usuali, abbandonando, quindi, la questione della tassazione sulla prima casa, e affrontando il discorso sull’Imposta Municipale Unica che grava sui capannoni.


Partiamo con il recente decreto legge del 21 maggio 2013 n. 54, articolo 1: attraverso tale decreto è stata approvata la sospensione del pagamento dell’Imu per (a) l’abitazione principale e relative pertinenze, escluse abitazioni di tipo signorile, ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici (categorie castatali A/1, A/8 e A/9); (b) le unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa, adibite ad abitazioni principali e alloggi IACP; (c) i terreni agricoli e fabbricati rurali.


Sono, quindi, esclusi dall’elenco i “fabbricati diversi”, di cui fanno parte sia quelli di proprietà di persone fisiche (le seconde case, ad esempio), sia quelli di proprietà di persone giuridiche diverse (società di persone o società di capitali). Probabilmente Letta fa riferimento proprio a quest’ultimo gruppo, quando parla di “commercianti e di chi ha attività produttive”. Il valore stimato nell’ultimo documento di analisi dei versamenti Imu per l’anno 2012 è effettivamente pari a circa 6.500 milioni (poco più di 700 mila contribuenti, per un importo medio di 9.313 euro). 


Non verificabile è invece l’affermazione finale sui 7 miliardi di euro: “e non li abbiamo”. Pagella Politica, per soddisfare almeno la curiosità del lettore, segnala queste slides del Ministero del Tesoro in cui vengono mostrate le modalità di copertura del gettito Imu sospeso


Valore riportato quasi perfettamente da Enrico Letta: “C’eri quasi” per la leggera approssimazione.