Secondo un articolo pubblicato ai primi di febbraio dal Sole 24 ore, l’Italia avrebbe acquistato 3 cacciabombardieri F-35 Lighting 2 ad un costo unitario di circa 80 milioni di dollari, secondo quanto affermato alla Commissione Difesa della Camera da parte del generale Claudio Debertolis, capo di Segredifesa (l’organismo che si occupa dell’acquisizione di nuovi armamenti). In particolare, sottolineava il Generale, grazie alla partecipazione al programma Joint Strike Fighter, l’Italia si era garantita l’acquisto dei velivoli al costo di produzione che, se pari a circa 200 milioni di dollari per i primi esemplari, sarebbe diminuito con l’aumentare della produzione “fino a 70 milioni di dollari”.



Tale stima è però stata recentemente smentita dallo stesso Generale Debertolis che, in un’intervista rilasciata al web magazine Analisi Difesa, e ripresa dal Sole 24 Ore, conferma l’aumento citato da Vendola: i primi F-35A (variante CTOL) che verranno acquistati dall’Italia prevedono un costo unitario ed attualizzato di 127,3 milioni di dollari, pari a circa 99 milioni di euro. D’altra parte, la variante STOVL che verrà acquistata solo dal 2015 ci costerà ben 137,1 milioni di dollari.



Nonostante l’autore dell’intervista ci tenga a precisare che i prezzi sono soggetti a possibili variazioni in ragione del numero di aerei acquistati e dell’andamento dei costi complessivi del programma JSF, riteniamo comunque che sia giusto promuovere Vendola a pieni voti, almeno per il momento.