Il ministro Grilli ha purtroppo ragione nel dichiarare che l’Italia è ultima in Europa per tasso di crescita negli ultimi 15 anni. Secondo l’Eurostat nel periodo 1998-2012, il Pil italiano è cresciuto in media dello 0,6%, il risultato in assoluto peggiore tra i 27 Stati Membri. Il nostro Paese è cresciuto, in media, la metà del Portogallo (classificatosi penultimo con un 1,0%) e a quasi un terzo della velocità dell’Ue a 27, cresciuta ad un tasso medio dell’1,7% nello stesso periodo di tempo. Per quanto riguarda l’affermazione che siamo cresciuti “peggio” degli altri, è difficile fare una valutazione esaustiva in poche righe. Un possibile approccio a questa questione potrebbe essere quello di valutare l’andamento dell’occupazione, per capire se la crescita sta generando lavoro. Non sorprende scoprire che, sempre secondo l’Eurostat, abbiamo avuto un tasso di occupazione tra i più bassi in Europa e nel 2011 eravamo al terz’ultimo posto in Europa per occupati (56,9%), dopo Grecia ed Ungheria. Cionostante, l’andamento nel quindicennio è stato positivo visto che il tasso di occupazione al 2011 è stato di cinque punti percentuali più alto rispetto al 1998, e che un risultato migliore è stato ottenuto da soli tre Paesi: Spagna e Bulgaria (anch’essi con tassi complessivamente sotto al 60%), e Germania. Per quanto questo sia solo uno dei molti criteri attraverso i quali valutare la “qualità” della nostra crescita, sembra andare contro la valutazione che siamo cresciuti necessariamente “peggio” degli altri. E’ invece assolutamente vero che da 15 anni l’andamento del nostro Pil è tra i più fiacchi in Europa. Pertanto la dichiarazione di Grilli è complessivamente vera.
«L’Italia, tra l’altro, non è certo al primo posto tra i suicidi [in carcere] in Europa, anzi è verso gli ultimi» (min. 16:20)
15 aprile 2025
Fonte:
Zapping – Radio 1