Intervistato nel corso della trasmissione RomaUno, Alessandro Di Battista commenta un caso di riuscita collaborazione con il Partito Democratico: la legge sugli eco-reati.
La legge sugli eco-reati: cosa, chi e quando?
Partiamo dalle origini, e già troviamo una prima imprecisione: la legge n. 68 del 22 maggio 2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 28 maggio 2015, nasce dalle proposte iniziali di Salvatore Miccillo (Movimento 5 Stelle), Serena Pellegrino (Sinistra Ecologia e Libertà) e Ermete Realacci (Partito Democratico).
Presentata a maggio 2013, la legge introduce nuovi delitti a salvaguardia dell’ambiente, stabilendo pene più gravi rispetto all’attuale sistema sanzionatorio che attualmente punisce tali illeciti prevalentemente attraverso contravvenzioni e sanzioni amministrative. Sono 5 le nuove fattispecie di reato previste che entrano in un intero nuovo Titolo del Codice Penale, il VI-bis tutto dedicato agli eco-reati:
- 1) inquinamento ambientale;
- 2) disastro ambientale;
- 3) delitti colposi contro l’ambiente;
- 4) traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e materiale a radiazioni ionizzanti;
- 5) impedimento del controllo.
La legge è stata approvata dal Senato con 165 voti favorevoli, 49 contrari e 18 astenuti. Come dice Di Battista, il Movimento 5 Stelle (con l’eccezione della Senatrice Fucksia) ha ovviamente votato a favore. Così ha fatto, però, non solo il Partito Democratico, ma anche l’Area Popolare e il Gruppo Misto.
La Terra dei Fuochi: tra inceneritori e salute a rischio
Se è cosa facile dimostrare la costante opposizione di Salvatore Miccillo agli inceneritori nel territorio campano, non è altrettanto semplice verificare l’ultima parte della dichiarazione in cui Di Battista lega con un nesso causale gli inceneritori all’aumento di patologie cancerogene. Ci siamo rifatti allo Studio Sentieri, condotto su mandato dell’Istituto Superiore di Sanità. E’ necessaria però una premessa: l’analisi ambientale ed epidemiologica della Terra dei Fuochi si dimostra particolarmente complessa. Bisogna, infatti, tener conto della natura multifattoriale delle patologie indagate, e della natura non sempre esaltante dei dati a disposizione (per es. l’assenza di adeguati registri tumori in molti comuni campani).
Come si può leggere nel rapporto “Il quadro epidemiologico della popolazione residente nei 55 comuni che la legge n.6 del 6 febbraio 2014 definisce come Terra dei Fuochi è caratterizzato da una serie di eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione per diverse patologie a eziologia multifattoriale, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a un insieme di inquinanti ambientali che possono essere emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e/o di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani” Inoltre “per quanto riguarda la salute infantile emerge un quadro di criticità meritevole di attenzione, in particolare eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e eccessi di tumori del sistema nervoso centrale nel primo anno di vita e nella fascia di età 0-14 anni sono stati osservati in entrambe le province”.
Il Verdetto
Alessandro Di Battista risulta un po’ parziale nella prima parte della dichiarazione, quando omette il contributo degli altri due firmatari della legge approvata lo scorso maggio e quando non cita il contributo dell’Area Popolare nella votazione in Senato. Purtroppo, risulta invece corretta la seconda parte della dichiarazione in cui parla dell’aumento di patologie cancerogene nei comuni della Terra dei Fuochi. In conclusione: “C’eri quasi”