La crisi che sta vivendo l’Italia è gravissima e se si tiene conto dell’intero periodo 2008-2012 è stata considerata la peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi. Bersani però sbaglia nel dichiarare che il tasso di crescita previsto del -2,3% di quest’anno sia “inedito” dal dopoguerra. Basta infatti tornare indietro di tre anni, quando la contrazione del Pil fu di più del doppio di quella di quest’anno (-5,5%).



Per verificare se ci sono stati altri momenti nella storia italiana dal dopoguerra ad oggi la situazione diventa più complicata, perché le principali e più affidabili fonti di dati macroeconomici non arrivano così indietro: le relative serie storiche Istat partono dal 1970, quelle del Fondo Monetario Internazionale dal 1980, mentre la Banca Mondiale offre i dati più ‘vecchi’, ma si ferma pur sempre al 1960.



Usando i soli dati della Banca Mondiale si può notare come in Italia vi sia stata decrescita (nominale) del Pil in 5 occasioni prima di quest’anno: nel 1975 (-2,1%); nel 1993 (-0,9%); nel 2003 (Pil sostanzialmente fermo con crescita di 0,0%; nel 2008 (-1,2%), e nel 2009 come riportato sopra (-5,5%). Quindi oltre al 2009 anche il 1975 ha fatto registrare una decrescita “tra il 2 e il 3%”. Usando i dati reali, anche il 1980 può essere considerato un anno di recessione – secondo l’Fmi a causa di un’inflazione aumentata repentinamente dal 14,8% al 21,2%, erodendo la crescita del Pil (vedi serie storiche Istat per l’andamento dell’inflazione dal 1970 ad oggi).






Per poter tornare indietro nel tempo fino al 1945, ci affidiamo invece a questo studio di Bankitalia (p. 35, Figura 1) che indica il Pil pro capite dal 1861 ad oggi, indicizzato al 1861. Si può vedere dal grafico riportato qui sotto come il Pil non abbia avuto momenti di decrescita dal 1946 al 1960, ultimo periodo che mancava all’analisi per poter finalmente dare un giudizio alla dichiarazione di Bersani. Anche se questo dato riguarda il Pil pro capite, è evidente che dato un denominatore costantemente in crescita nel periodo osservato (la popolazione è aumentata ogni anno dal 1946 al 1960, ed effettivamente solo nel 1987 sembra esserci stato una decrescita demografica), anche il numeratore (il Pil) deve essere stato positivo.



In conclusione: Bersani si è sbagliato sia perchè una recessione tra il -2 ed il -3% non è inedita dal dopoguerra (è avvenuta due volte prima di quest’anno) sia perchè nel 2009 è stata ancora peggiore. Il -2,3% previsto è grave e molto raro negli ultimi 66 anni – ma non inedito.



“Nì” risicato per Bersani!






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