“Abbiamo un programma fiscale che è sempre stato quello di non aumentare le tasse” – dice Alfano. Vero, se si consulta il programma elettorale del Pdl nelle elezioni del 2008, le ultime elezioni politiche: detassazione di straordinari per le imprese, abolizione dell’Ici sulla prima casa (l’odierna Imu), abolizione delle tasse sulle successioni, ecc. Un programma che le tasse intendeva diminuirle, altro che mantenerle stabili.

“Laddove abbiamo potuto le abbiamo anche diminuite”: vero, se si considera l’eliminazione immediata dell’Ici sulla prima casa operata dal governo Berlusconi dopo la vittoria dell’aprile 2008. Ed effettivamente, secondo un’infografica di Linkiesta, durante il secondo governo Berlusconi (2001-2006) la pressione fiscale (rapporto tra l’ammontare delle imposte ed il prodotto interno lordo) ha raggiunto, con il 40,64%, il livello più basso degli ultimi 20 anni. L’esplosione durante i due anni del governo Prodi (42,39%) è stata poi seguita da un leggero aumento dell’indice durante l’ultimo governo Berlusconi. A fine 2010, la pressione fiscale raggiungeva il 42,60%. Ma sono stati gli anni successivi alla peggior crisi che ci abbia colpito dagli anni ’30, il che spiegherebbe tutto. Insomma, “laddove hanno potuto”, i governi Berlusconi hanno effettivamente abbassato le tasse. Che questo sia stato giusto o no, non importa. Alfano qui è stato “Vero” come il sole.