Per verificare le parole del candidato premier del Pd, andiamo a vedere le statistiche sull’occupazione che l’Istat pubblica mensilmente. Considerando che la dichiarazione è stata rilasciata lo scorso 13 dicembre, possiamo confrontare i dati Istat relativi al periodo di ottobre 2012 (pubblicati solo in data 30 novembre, pochi giorni prima dell’affermazione di Bersani) con quelli di settembre e vedere se da un mese all’altro sono stati persi centomila posti di lavoro.



Sembra proprio che il segretario del Pd abbia fatto un po’ di confusione. Come riportato nella tabella a sinistra, elaborata sulla base dei dati Istat, è il numero di disoccupati ad essere aumentato di quasi centomila unità nel giro di un mese. Ma un incremento del numero di disoccupati non vuol dire che siano stati persi altrettanti posti di lavoro. Se vogliamo guardare a quest’altro indicatore dobbiamo andare a vedere quanti sono gli occupati. I dati mostrano che da settembre a ottobre gli occupati sono passati da 22milioni e 937mila a 22milioni e 930mila – in calo dunque di 7mila.



Come si concilia un calo così limitato con un aumento ben maggiore del numero di disoccupati? Per dare una spiegazione precisa dobbiamo tenere presente la forza lavoro, composta dalla somma di occupati e disoccupati. Si tratta di un numero mutevole nel tempo, che può essere influenzato da diverse variabili (ad esempio aumenta all’aumentare della popolazione, all’arrivo di nuovi lavoratori come studenti o immigrati, all’ingresso nel mercato del lavoro di persone che prima non erano interessate alla ricerca di un posto, e viceversa). In questo caso vediamo che la forza lavoro ha registrato un incremento di 89mila unità nel giro di un mese.



Il Rapporto Unioncamere 2012, pubblicato da La Stampa il 3 maggio dell´anno scorso, prevedeva tra l´altro la “distruzione” di 130.000 posti di lavoro in tutto l´anno, alludendo peró al saldo di numero di occupati da un anno all´altro, e non riferendosi quindi ai flussi mensili di posti di lavoro distrutti.



Insomma, parlare di aumento della disoccupazione e parlare di perdita di posti di lavoro non è la stessa cosa: un aumento di centomila disoccupati non vuol dire che centomila posti di lavoro siano stati distrutti. La confusione costa a Bersani un “Pinocchio andante”!



Ps.: Anche andando a vedere variazioni precedenti a quella di settembre-ottobre, in nessun caso si può affermare che ci sia stato un calo di 100.000 posti di lavoro in un mese! (Fonte: dati Istat per gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre).