Renzi torna su un leitmotiv della campagna elettorale: l’Imu. Oggetto della “proposta choc” di Berlusconi, l’Imposta Municipale Unica è stata al centro della campagna mediatica ed elettorale soprattutto del Pdl, ma l’efficacia comunicativa del Cavaliere ha comportato che anche gli altri leader si soffermassero a lungo sul tema.
Il sindaco di Firenze avrà citato correttamente i numeri? In realtà Renzi commette un’imprecisione di fondo ricorrente quando si parla di questa tanto controversa imposta. Dall’analisi dei versamenti effettuata a fine gennaio dal Dipartimento delle Finanze, si nota che il gettito dall’Imu relativo alla prima casa nel 2012 è stato pari a 4 miliardi di euro, numero, dunque, molto vicino a quello citato da Renzi.
Per quanto riguarda il bilancio statale, qui Renzi pecca decisamente per difetto. Se guardiamo l’aggiornamento del DEF presentato dal Ministro Grilli in parlamento a marzo, le entrate dello Stato ammontavano nel 2012 a circa 753 miliardi, mentre le spese superavano gli 801 miliardi di euro. L’unico indicatore correttamente approssimabile a 700 miliardi è la spesa al netto degli interessi (714 per la precisione), anche se è improbabile che Renzi volesse fare il paragone tra l’Imu (un’entrata) e un sottoinsieme della spese pubblica. E’ più plausibile che si tratti di un’approssimazione un po’ “abbondante”.
Complessivamente Renzi è impreciso, ma il messaggio di fondo è corretto: come sottolineato anche da Berlusconi in campagna elettorale, il peso sul bilancio pubblico dell’Imu sulla prima casa si è relativamente ridotto – pari a circa lo 0,5%. Nonostante un arrotondamento inappropriato, la veridicità del messaggio di base fa guadagnare al sindaco di Firenze un “C’eri quasi”.