L’attenzione verso il problema dell’inadeguatezza delle infrastrutture pubbliche è uno dei cavalli di battaglia del M5S. In questo caso tocca alle scuole, e al loro ritardo nell’adeguarsi a norme di sicurezza giudicate basilari (come la prevenzione degli incendi). Vediamo subito se il vicepresidente della Camera ha ragione – la situazione è veramente così disperata?



Un ritardo strutturale su tutta la linea



Di Maio fa probabilmente riferimento all’esteso rapporto “Ecosistema Scuola“, pubblicato da Legambiente per il 2014. Lo studio valuta la qualità dell’edilizia scolastica pubblica nel Paese, valutandone le strutture e i servizi offerti.



Lo studio si basa su un sondaggio condotto su circa 6.600 istituti scolastici (circa il 20% del totale degli edifici scolastici attivi, che sono quasi 34 mila secondo il governo), per una popolazione scolastica di circa 1,3 milioni di studenti. Al sondaggio hanno partecipato 94 Comuni capoluogo, un numero abbastanza piccolo rispetto al totale dei Comuni presenti in Italia ma che include le amministrazioni più’ vaste e importanti (tra cui Roma, Milano, Napoli o Torino).



L’indagine non è quindi condotta sul totale degli edifici scolastici presenti sul nostro Paese, anche se il numero di istituti considerati è comunque abbastanza alto e lo studio è sufficientemente approfondito per poter riconoscere la credibilità dei risultati diffusi.



Ciò che possiamo notare è un incredibile ritardo, da parte degli edifici scolastici valutati, nell’ottenimento di certificati che potremmo ritenere necessari. Nel 2013, infatti, solo il 30,9% degli edifici sottoposti al sondaggio possedeva un certificato di prevenzione incendi o, all’inverso, il 69,1% delle scuole non ne possedeva uno. La medesima carenza è stata riscontrata anche per quello che concerne i certificati di agibilità igienico-sanitaria, o la presenza di scale di sicurezza.



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Il verdetto



Di Maio prende a riferimento un campione di 6.600 istituti e non il totale dell’edilizia scolastica esistente, tuttavia non per questo ci sentiamo di penalizzarlo, anche perchè non esistono rapporti più esaustivi dell’indagine condotta da Legambiente. La situazione è grave ma non tanto quanto viene descritto da Di Maio – si tratta di un 70% di edifici scolastici senza certificato antincendio, e non un 85%. Crediamo che un “C’eri quasi” sia il giudizio più appropriato.