Qualche imprecisione ma complessivamente vero! Secondo l’Oecd (dati 2011), l’Italia spende circa l’1,4% del Pil per le politiche familiari, ben al di sotto della media Oecd, che si attesta intorno al 2,2%. Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia (pag. 17), l’Italia alloca circa il 4,7% della spesa del welfare per le politiche familiari (superando solo la Polonia che occupa l’ultimo ‘posto’ con 4,5%). Questo scarso investimento fa sì che il nostro Paese abbia performance scarse in tre ambiti fondamentali legati alla famiglia: occupazione femminile, tasso di fertilità e povertà infantile. La percentuale di donne che lavorano è infatti pari al 48%, contro la media Oecd del 59%. Dal grafico sottostante emerge chiaramente come, anche limitando l’osservazione alla fascia 25-54 anni, l’Italia rimane il fanalino di coda nell’occupazione femminile. Allo stesso tempo risulta basso il tasso di fertilità, che si aggira intorno ad 1,4 figli per donna (rispetto alla media Oecd di 1,8). Infine, il tasso di povertá infantile é pari al 15% ma rimane elevato il rischio per i figli di disoccupati: l’88% dei bambini che vivono con un genitore disoccupato sono poveri, contro il 62% della media Oecd.






L’Italia é ben al di sotto della media Ocse rispetto a tre indicatori fondamentali sulla famiglia: occupazione femminile, tasso di fertilitá e tasso di povertá infantile. Laura Puppato guadagna un “Vero” da Pagella Politica!