Come conferma il sito di Unioncamere, nel 2009 – il dato disponibile più recente – erano 5.512 le società partecipate da Comuni, Province, Regioni e Comunità Montane. La gran parte di esse sono concentrate al centro nord, dove è presente il 78,5% del totale, mentre la Regione che ospita il maggior numero di società è la Lombardia, con il 17,2% di tutte le società censite e il 19% di quelle controllate.



Questo numero potrebbe però subire una riduzione significativa in seguito all’attuazione del decreto legge del 6 luglio 2012 (vedi Art. 4) sulla revisione della spesa pubblica, meglio conosciuto come “spending review”. Tale decreto prevede lo scioglimento o, in alternativa, la privatizzazione di società direttamente o indirettamente controllate da amministrazioni pubbliche che erogano servizi prevalentemente (oltre al 90%) alle pubbliche amministrazioni. Il tema della dismissione delle società partecipate sta diventando, inoltre, un tema di attualità in varie realtà regionali, come dimostrato dall’annuncio del neo-governatore siciliano Crocetta di chiudere 13 società partecipate della Regione siciliana.



Nonostante ciò, si può presumere che l’effetto sul numero delle partecipate – se sarà ingente – non si sentirà prima dell’anno prossimo. Prendendo per giusti i dati Unioncamere e, concedendo a Bersani una leggera sovraestimazione, valutiamo essenzialmente vera questa dichiarazione.