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Serracchiani è imprecisa sull’andamento della povertà in Italia

| 16 marzo 2021
La dichiarazione
«1,2 milioni [...] di famiglie povere, per 5,6 milioni di persone, ed è il dato più grave degli ultimi venti anni. Negli ultimi quattro anni si era abbassata la povertà assoluta»
Fonte: Facebook | 15 marzo 2021
Ansa
Ansa
Verdetto sintetico
Il 15 marzo la deputata del Pd Debora Serracchiani ha sostenuto (min. 0:30) che in Italia ci siano 1,2 milioni di famiglie povere, corrispondenti a 5,6 milioni di individui, «il dato più grave degli ultimi venti anni». Inoltre la povertà assoluta, secondo Serracchiani, si era abbassata negli ultimi quattro anni prima di risalire nel 2020.

Abbiamo verificato e la sua affermazione contiene alcuni errori: le famiglie povere nel 2020 non sono 1,2 milioni ma più di due milioni e non è vero che negli ultimi quattro anni la povertà assoluta sia calata in modo costante. Vero invece che il dato del 2020 sia il peggiore da che si è iniziato a misurare la povertà assoluta (2005, quindi negli ultimi 16 anni).

Andiamo a vedere i dettagli.

L’ultimo report dell’Istat sulla povertà

Come abbiamo scritto di recente verificando una dichiarazione di Adolfo Urso (Fdi), l’Istat ha pubblicato il 4 marzo le sue stime preliminari sulla povertà assoluta in Italia nel 2020. La povertà assoluta viene calcolata guardando ai consumi delle famiglie di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale. Ad esempio, i viveri, l’abitazione, i beni durevoli di prima necessità.

Nel report dell’Istat si legge che le famiglie povere sono 2 milioni e 9 mila, un dato parecchio più alto di quello citato da Serracchiani. Corretta invece la stima delle persone in condizione di povertà assoluta: 5,6 milioni circa (5 milioni e 627 mila).

Ma è davvero il dato più grave degli ultimi vent’anni?

Per prima cosa bisogna specificare che, come riporta l’Istat, la metodologia di calcolo della povertà assoluta è stata «messa a punto nel 2005 da una Commissione di studio formata da esperti del settore». Quindi abbiamo i dati* relativi agli ultimi 16 anni e non agli ultimi 20.

Come si vede nel grafico sottostante (Grafico 1), è vero che quello del 2020 sia un picco mai raggiunto finora.