Il 1° dicembre la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha duramente criticato sui social la lotteria degli scontrini, un sistema a premi ideato per contrastare l’evasione fiscale.

Secondo Meloni, grazie a questa lotteria lo Stato e l’Agenzia delle Entrate sarebbero in grado di conoscere tutte le «abitudini» di acquisto dei consumatori e potranno valutare se vengono fatte spese «immorali» e se un cittadino è «socialmente accettabile» o meno. Non solo: avrebbero il potere di violare la privacy dei contribuenti, secondo la leader di Fratelli d’Italia, anche esponenti del governo come il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Nel suo post su Facebook, Meloni ha anche pubblicato lo screenshot del titolo di un articolo del Giornale sulla lotteria degli scontrini, in cui non si fa però riferimento a quanto scritto dalla ex ministra. Una dura critica alla lotteria – e molto simile a quella di Meloni – è stata condivisa anche dal segretario della Lega Matteo Salvini.

Al di là del tono provocatorio utilizzato dalla leader di Fratelli d’Italia, il messaggio comunicato è del tutto falso: la lotteria degli scontrini non è in grado di tracciare gli acquisti e i dati sono elaborati nel rispetto della privacy dei cittadini.

Perché si parla della lotteria degli scontrini

A partire dal 1° dicembre è possibile ottenere dal sito ufficiale il codice della lotteria degli scontrini, che diventerà operativa dal prossimo 1° gennaio 2021.

L’idea alla base di questo provvedimento è molto semplice, anche se c’è dibattito sulla sua reale efficacia per contrastare l’evasione fiscale e incentivare i pagamenti elettronici. Per ogni euro speso, sia con contanti che con carta di credito, viene generato un biglietto virtuale che permetterà di partecipare a una speciale lotteria: i numeri estratti periodicamente saranno vincitori di un premio in denaro (qui tutti i dettagli).

Come abbiamo spiegato in passato, la lotteria degli scontrini non è un’invenzione del governo Pd-Movimento 5 stelle: doveva entrare in vigore già dal 1° gennaio 2018, su introduzione del governo Gentiloni, ma è stata rinviata più volte, fino ad arrivare alla data di partenza attuale. Andando indietro nel tempo, già nel 2011 alcuni leghisti – tra cui l’ex sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci – avevano presentato alla Camera un progetto di legge per introdurre un sistema a premi di questo tipo.

No, la lotteria degli scontrini non può spiarti

Una sezione del sito ufficiale della lotteria degli scontrini – che è a cura dell’Agenzia delle Entrate – risponde ad alcune delle domande più frequenti su questo nuovo strumento: tra queste, ce ne sono alcune che smontano le obiezioni sollevate da Meloni.

Innanzitutto, non è vero che la lotteria degli scontrini consente il tracciamento degli acquisti dei cittadini. Nel database della lotteria – che fa a capo all’Agenzia delle dogane e dei monopoli – sono raccolti solo i dati relativi all’importo speso, alla modalità di pagamento utilizzata e al codice lotteria.

«Non arrivano altri dati descrittivi del tuo acquisto (tipologia del bene o del servizio acquistato)», spiega il sito. «Né l’esercente né altri potranno invece risalire a te per profilazioni o analisi delle tue abitudini di spesa», ma solo in caso di vincita.

Ricordiamo, tra l’altro, che ormai da moltissimi anni la profilazione dei consumatori, in base ai loro acquisti online e con i pagamenti digitali, è sempre più dettagliata. E su una tecnologia simile si basano anche le tecniche di profilazione nel settore delle pubblicità online, utilizzate su Facebook, tra gli altri, dalla stessa Giorgia Meloni e da Fratelli d’Italia.

Ma come viene tutelata la privacy di chi fa acquisti e partecipa alla lotteria degli scontrini? Le informazioni raccolte sono trattate «esclusivamente per le finalità della lotteria», spiega il sito ufficiale dell’iniziativa, «nel rigoroso rispetto delle regole di legge». In questo caso, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli si avvale della società Sogei S.p.A. – controllata al 100 per cento dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – come responsabile del trattamento dei dati personali nel rispetto del Regolamento europeo n. 679 del 2016 (noto con la sigla “Gdpr”).

«Il trattamento dei tuoi dati, rilevati dai singoli esercenti e convogliati telematicamente alla banca dati del sistema lotteria, è incompatibile con qualsiasi trattamento effettuato per finalità diverse dalla partecipazione alla lotteria», chiarisce il sito della lotteria degli scontrini. «Non a caso non è prevista, né al momento della generazione del codice lotteria né al momento dell’acquisto, l’identificazione di chi chiede e di chi utilizza il codice lotteria».

Sulla bontà del sistema di protezione dei dati della lotteria degli scontrini si era espresso già a marzo scorso, con parere favorevole, anche il Garante della privacy, un’autorità indipendente che interviene nel caso in cui ci siano dei rischi per il trattamento dei dati personali.

«Via libera del Garante per la privacy alla “lotteria degli scontrini”», si legge in un comunicato del Garante. «Risolte le criticità legate alla riservatezza dei partecipanti, l’Autorità ha espresso parere favorevole sul provvedimento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, formulato d’intesa con l’Agenzia delle entrate, che disciplina la lotteria». Ancora più di recente, a ottobre, il Garante è intervenuto per dare l’ok ai premi anche per gli esercenti.

Ricapitolando: le critiche di Meloni, secondo cui lo Stato può di fatto conoscere e giudicare gli acquisti dei cittadini attraverso la lotteria degli scontrini, non sono supportate dai fatti e dalle valutazioni dell’autorità indipendente che si occupa della privacy. La lotteria non permette il tracciamento di che cosa si compra e si può risalire all’identità del consumatore solo in caso di vincita.

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, la lotteria degli scontrini – che entrerà operativa dal 1° gennaio 2021 – permetterà al governo e allo Stato di sapere «quali sono le tue abitudini, cosa ti piace, cosa compri e da chi e a che ora». In questo modo, «potranno valutare se fai spese “immorali” oppure se sei un cittadino socialmente accettabile».

Questa accusa è priva di fondamento.

La lotteria degli scontrini non consente il tracciamento degli acquisti: non sono conservati dati descrittivi, per esempio, sulla tipologia del bene o del servizio acquistato. Né gli esercenti né altri potranno risalire all’identità del consumatore, attraverso profilazioni o analisi delle sue abitudini di spesa.

I dati, conservati nel rispetto delle regole del Gdpr, saranno utilizzati solo per le finalità legate alla partecipazione delle lotteria. E sulla bontà di questo sistema si è espresso con parere favorevole il Garante della privacy.

Meloni, in conclusione, si merita una “Panzana pazzesca”.