Il deputato della Lega Alessandro Pagano il 9 novembre ha scritto sulla sua pagina Facebook che il presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump «fa bene» a contestare il risultato delle elezioni americane del 3 novembre – che hanno visto sconfitto Trump e vincitore il candidato democratico Joe Biden – e ha elencato tre motivi che giustificano questa contestazione.
Nel suo post Pagano ha anche linkato un video di un’intervista con l’emittente statunitense Fox News in cui Sidney Powell, avvocatessa che fa parte della squadra di legali impegnata a contestare il risultato delle elezioni per conto di Trump, evoca questi tre motivi (insieme ad altri).
Si tratta, come vedremo, di accuse al momento non supportate da prove, quando non palesemente false.
Andiamo a vederle una per una.
Il conteggio dei voti sospeso in cinque Stati
«Secondo voi è normale che cinque Stati sospendono contemporaneamente il conteggio dei voti, salvo poi riprenderli l’indomani?»
Come riportano i fact-checker americani di PolitiFact – tra gli altri – negli ultimi giorni è circolato su Facebook un post in cui si dice che cinque Stati (Michigan, Wisconsin, Pennsylvania, Georgia, Nord Carolina) abbiano sospeso contemporaneamente il conteggio dei voti. Questo però è falso: né questi cinque Stati – né altri, come riporta anche il fact-checking di Usa Today – hanno sospeso contemporaneamente il conteggio durante la notte.
I nostri colleghi d’Oltreoceano hanno verificato che alla base di questa falsità ci sono due elementi fattualmente corretti. Il primo è che in Georgia, nella contea di Fulton (la più popolosa dello Stato, dove si trova anche Atlanta), il conteggio è in effetti rimasto sospeso per quattro ore a causa di una tubatura rotta nell’edificio della State Farm Arena, dove era in corso lo spoglio, che ha causato un allagamento, senza però danneggiare le schede. Il conteggio è successivamente ripreso senza irregolarità.
Il secondo è che in Nord Carolina il conteggio dei voti espressi di persona si è fermato a un certo punto della notte tra 3 e 4 novembre, ma in questo caso il motivo lo ha spiegato Patrick Gannon, direttore informazioni pubbliche del Board of election dello Stato: «Il Nord Carolina ha fermato il conteggio dei voti durante la election night perché non c’erano altri voti da contare in quel momento».
I voti espressi di persona nei seggi erano infatti stati conteggiati al 100 per cento (dando un leggero vantaggio a Trump) e a quel punto è iniziato lo spoglio dei voti inviati via posta. Questi possono arrivare fino al 12 novembre, a patto che siano stati spediti ufficialmente entro il 3 novembre. Al 1o novembre, in ogni caso, secondo le proiezioni della Cnn lo Stato vede ancora Trump in vantaggio.
Gli altri tre Stati citati nel post verificato da PolitiFact, che possiamo ipotizzare siano quelli a cui fa riferimento Pagano, non risulta abbiano mai interrotto il conteggio dei voti, così come anche nessuno degli altri Stati degli Usa. Più semplicemente, il massiccio ricorso al voto via posta da parte di tanti elettori, a causa della pandemia di Covid-19, ha rallentato le procedure di spoglio dei voti in tutti gli Stati, una volta conteggiati i voti espressi in presenza. E, come abbiamo scritto anche di recente, era prevedibile che nel voto via posta – osteggiato pubblicamente da Trump – Biden raccogliesse maggiori consensi.
A questo proposito Powell, nel video linkato da Pagano, afferma che è proprio nel momento in cui è stato sospeso il conteggio dei voti in alcuni Stati (falso, come visto sopra) che i democratici ne avrebbero approfittato per sottrarre voti a Trump e per inserire voti per Biden. In particolare i democratici avrebbero usato algoritmi e schede cartacee false, in una cospirazione che sarebbe stata preparata per tempo.
Altre affermazioni simili su frodi telematiche del voto erano state considerate falsedal fact-check della Reuters, che aveva riportato tra le altre cose il parere di Chris Krebs, direttore della Cybersecurity & Infrastructure Security Agency (Cisa), secondo cui simile accuse sono «disinformazione». Anche il sito di debunking Snopes aveva poi verificato come le accuse al Dominion Voting System – un sistema elettronico di voto, preso di mira nel video in questione da Powell – si basassero su una mezza verità: c’era stato un errore umano, subito corretto, nel conteggio dei voti, e non un problema generale a livello di sistema di voto.
Le 450 mila schede elettorali per Biden
«Secondo voi è normale che nella stessa notte vengono accettate 450.000 schede elettorali inviate per posta, guarda caso tutte con il voto Biden?»
Nel video che Pagano linka insieme al suo status si sente Powell che afferma: «Abbiamo identificato almeno 450 mila schede negli Stati chiave che miracolosamente hanno un segno solo per Joe Biden e nessun altro candidato».
Il punto sarebbe, quindi, che tra i tanti nomi che sono presenti sulle schede elettorali di questa elezione – oltre ai candidati presidenti ci sono anche quelli a Camera, Senato, talvolta governatori e via dicendo – sarebbe stato barrato solo quello di Joe Biden, e questo sarebbe in qualche modo sospetto.
A parte che l’esistenza di queste 450 mila schede non trova riscontri affidabili sulla stampa americana e in generale non ci risulta sia al momento ancora stata provata, e che anche se lo fosse si dovrebbe dimostrare che ci sia qualcosa di illecito, il punto è che le parole di Powell non sono comunque sovrapponibili a quelle di Pagano.
Riguardo a queste ultime possiamo solo rispondere che sì, è normale che vengano accettate 450 mila (e anche molte di più) schede elettorali inviate per posta che esprimono il voto per Biden. Negli Stati Uniti è infatti lecito votare per posta, a questa tornata di elezioni i votanti che hanno sfruttato questo metodo sono, secondo il New York Times, 64 milioni circa. Ipotizzando che almeno la metà di questi voti sia andata a Biden, ci sarebbero 32 milioni di schede elettorali inviate per posta che esprimono il voto per Biden.
I morti votanti
«È normale che migliaia di persone defunte sono state trovate negli elenchi di coloro che hanno votato?»
Come riferiscono i colleghi americani di FactCheck.org, se è possibile a livello teorico che ci siano dei casi sporadici in cui risulta che abbiano votato – sia per un candidato che per l’altro – dei cittadini americani deceduti, è tutto da dimostrare che questi episodi abbiano un qualsiasi impatto sui risultati elettorali, visto che finora hanno sempre avuto una consistenza molto scarsa.
Normalmente, spiegano gli esperti sentiti dai fact-checker, queste accuse si sgonfiano passate le elezioni e i casi di ipotetici deceduti che votano si rivelano spesso essere casi di omonimia o di errori burocratici. Molto raramente si tratta di persone che hanno votato il giorno delle elezioni via posta e sono in effetti decedute nei giorni seguenti, prima che il loro voto venisse conteggiato.
In ogni caso, alcune accuse più specifiche su migliaia di elettori deceduti sono state smentite anche in questa occasione. È questo, ad esempio, il caso del Michigan, dove secondo alcuni tweet diffusi da sostenitori di Trump ci sarebbero stati 14 mila elettori che erano però deceduti. La Cnn ha controllato verificando un campione di 50 nominativi (i primi 25 nomi e altri 25 estratti casualmente) dalla lista e non è emerso nemmeno un singolo caso di elettori deceduti. Il New York Times ha poi ritenuto infondata un’accusa simile, sostenuta anche da una denuncia di una fondazione conservatrice, che in Pennsylvania fossero stati inclusi nelle liste elettorali 21 mila elettori deceduti.
Dunque al momento non risulta che ci siano, come afferma Pagano, «migliaia di persone defunte»che hanno votato in queste elezioni. Né, come afferma Powell nel video linkato da Pagano, che i democratici abbiano usato «migliaia di persone defunte in enormi quantità» per sovvertire il risultato delle elezioni.
Il verdetto
Il deputato della Lega Alessandro Pagano il 9 novembre ha diffuso su Facebook una serie di “prove” del fatto che Trump fa bene a contestare il voto. Come abbiamo visto, sono però tutte prive di fondamento.
Non è infatti vero che il conteggio in cinque Stati sia stato sospeso contemporaneamente. L’unica sospensione che risulta è di poche ore, relativa alla sola Georgia, ed è stata causata dalla rottura di un tubo idraulico. Non si capisce poi cosa ci sarebbe di strano nel fatto che Biden abbia riscosso 450 mila voti via posta. Se Pagano intendeva fare riferimento alle parole di Sidney Powell, avvocatessa del team di Trump che vuole fare ricorsi contro l’esito delle elezioni, le ha male interpretate. In ogni caso anche le accuse di Powell al momento non sono provate. Infine non è stato dimostrato che ci siano stati migliaia di casi di elettori deceduti che avrebbero votato.
Nel complesso dunque per Pagano un “Pinocchio andante”.
«Finalmente un primato per Giorgia Meloni, se pur triste: in due anni la presidente del Consiglio ha chiesto ben 73 voti di fiducia, quasi 3 al mese, più di qualsiasi altro governo, più di ogni esecutivo tecnico»
7 dicembre 2024
Fonte:
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