Il 4 ottobre, in un’intervista con La Stampa, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina (Movimento 5 stelle) ha detto che l’Italia è l’unico Paese in Europa a distribuire nelle scuole mascherine e gel disinfettante per contenere il contagio da nuovo coronavirus.

È davvero così? Con l’aiuto dei nostri colleghi fact-checker internazionali, abbiamo verificato qual è la situazione negli altri grandi Paesi europei (e in un paio di Stati più piccoli) e il verdetto è che Azzolina ha quasi ragione. Ma procediamo con ordine, analizzando quanto sta succedendo in Italia.

Italia

In base alle indicazioni del Comitato tecnico scientifico, nelle scuole italiane la mascherina è obbligatoria per i bambini di più di 6 anni in assenza del metro di distanza interpersonale. Come abbiamo già spiegato, la disposizione è fra le più severe in Europa.

Il sito del ministero dell’Istruzione garantisce che ogni «scuola fornirà quotidianamente le mascherine di tipo chirurgico a tutto il personale e agli studenti». L’informazione è confermata dal sito del ministero della Salute, in un comunicato stampa del 24 settembre in cui si annuncia che, al 24 settembre, «sono più di 135 milioni le mascherine chirurgiche e oltre 600 mila i litri di gel igienizzante distribuiti nelle scuole all’avvio del nuovo anno scolastico».

Il Commissario straordinario per l’emergenza, incaricato di queste forniture, ha messo a disposizione due dashboard aggiornati settimana per settimana: uno sul numero di mascherine distribuite nelle scuole (quasi 333 milioni al 7 ottobre), l’altro sui quantitativi di gel igienizzante (circa 75mila litri al 29 settembre).

Vediamo adesso qual è la situazione negli altri grandi Paesi europei.

La situazione negli altri grandi Paesi europei

Francia

I nostri colleghi francesi di Libération ci hanno spiegato che in Francia insegnanti e bambini sopra i 6 anni hanno l’obbligo di indossare le mascherine all’interno e all’esterno degli istituti scolastici. Tuttavia, questi dispositivi di protezione individuale non vengono forniti dallo Stato.

Il ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer, in un’intervista del 27 agosto, si è limitato a garantire, per conto del governo, l’invio per posta di mascherine alle «famiglie indigenti».

Molti dipartimenti – le circoscrizioni territoriali in cui è diviso il territorio francese – hanno comunque deciso di provvedere localmente alla distribuzione gratuita di dispositivi di protezione. Per esempio, a fine estate, «i dipartimenti di Hauts-de-Seine e Val-de-Marne – ha spiegato Libération – hanno annunciato la consegna di due mascherine lavabili e riutilizzabili a tutti gli studenti della zona». A Seine-Saint-Denis, la scelta è stata quella di fornire quattro mascherine a tutti gli studenti universitari del dipartimento, sia pubblici che privati. Anche altri dipartimenti, come Alpes-Maritimes, Saône-et-Loire, Tarn o Seine-Maritime, a fine agosto hanno annunciato l’intenzione di fornire gratuitamente dispositivi di protezione in ambito scolastico.

Secondo quanto risulta ai nostri colleghi francesi, invece, nella scuole sono presenti postazioni apposite per l’igienizzazione delle mani.

Spagna

Come ci hanno spiegato i nostri colleghi spagnoli di Newtral, in Spagna la gestione delle politiche educative è in mano alle comunità autonome, per cui le normative possono essere disomogenee sul territorio.

Ciononostante, a giugno, il governo centrale e le amministrazioni regionali hanno concordato e diffuso linee guida condivise per il rientro a scuola.

Secondo le raccomandazioni ufficiali, mascherine e gel disinfettanti sono disponibili nelle scuole pubbliche per gli insegnanti e il personale non docente.

Nonostante le mascherine siano obbligatorie anche per gli alunni sopra i 6 anni, tocca comunque alle famiglie provvedere ai dispositivi di protezione per i propri figli. Il governo ha però distribuito 15 milioni ai consigli comunali e alla Croce Rossa perché forniscano i dispositivi di protezione anche alle persone indigenti.

Germania

Anche in Germania, come in Spagna, la gestione delle mascherine nelle scuole (così come l’obbligo) è regolata a livello locale dagli stati federati (Länder).

I colleghi fact-checker di Correctiv ci hanno spiegato che non è possibile ottenere un quadro complessivo della situazione, ma è comunque individuabile una tendenza generale.

L’impressione è che nella maggior parte degli Stati siano le famiglie a dover procurare le mascherine ai propri figli, come accade per esempio in Bavaria. Anche sui gel disinfettanti non è stato possibile ottenere una risposta univoca.

Del tema “mascherine e gel gratuiti a scuola” se n’è comunque discusso negli scorsi mesi.

Ad agosto, per esempio, il partito di Sinistra Linkspartei in Meclemburgo-Pomerania Anteriore aveva proposto che fossero le scuole a distribuire gratuitamente le mascherine; un’iniziativa poi non andata in porto. Inoltre, sono state lanciate petizioni online per richiedere la distribuzione gratuita di dispositivi di protezione individuale agli studenti.

Regno Unito

Nel Regno Unito sanità e istruzione sono due competenze gestite autonomamente dalle amministrazioni locali di Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord. Le norme possono insomma differire a livello locale.

Secondo quanto ci hanno segnalato i colleghi di Full Fact, in base alle linee guida del governo, le scuole devono garantire che gli studenti possano igienizzare spesso le mani e che, per farlo, abbiano a disposizione un numero sufficiente di postazioni con gel disinfettanti.

Per quanto riguarda i dispositivi di protezione, nella guida ufficiale, aggiornata al 1° ottobre, si legge che «il governo non prescrive l’utilizzo generalizzato delle mascherine in tutte le scuole», ma suggerisce che siano gli istituti scolastici a valutarne l’opportunità per gli alunni sopra i 7 anni. La mascherina può diventare obbligatoria nelle zone in cui siano stati decisi lockdown o restrizioni più severe.

Il governo non fornisce la mascherine ma, leggiamo sempre nelle linee guida, gli istituti scolastici devono garantirle nel caso in cui gli studenti «abbiano difficoltà a procurarsele» o abbiano dimenticato la propria.

Vediamo ora la situazione anche in altri due Paesi europei, di dimensioni più piccole rispetto ai cinque “grandi” appena visti.

La situazione in altri Paesi europei

Grecia

La Grecia – ci hanno spiegato i colleghi di Ellinika Hoaxes – ha invece un sistema simile a quello italiano: lo Stato fornisce agli studenti le mascherine, il cui utilizzo è obbligatorio all’interno degli istituti scolastici. Non risulta che vengano forniti gel disinfettanti individuali.

Finlandia

I fact-checker di FaktaBaari ci hanno invece detto che in Finlandia le municipalità o i distretti ospedalieri decidono le restrizioni da introdurre nelle proprie aree di competenza. Le istituzioni scolastiche, a loro volta, si organizzano autonomamente per mettere in pratica le norme indicate dalle amministrazioni locali.

Gli studenti devono provvedere individualmente a procurarsi una mascherina. Le municipalità che richiedono l’utilizzo di dispositivi di protezione devono garantirne una fornitura gratuita a coloro che non se ne possono permettere l’acquisto.

In ogni caso, l’utilizzo della mascherina è generalmente indicato solo per chi ha più di 15 anni.

In conclusione

Secondo Lucia Azzolina (M5s), l’Italia è l’unico Paese in Europa a distribuire nelle scuole mascherine e gel disinfettanti. Abbiamo verificato e la ministra dell’Istruzione esagera un po’.

Per quanto riguarda le mascherine, anche in Grecia vengono distribuite negli istituti scolastici (non si può dire con certezza che questo avvenga con i gel disinfettanti); in Spagna e Francia la distribuzione gratuita non c’è, ma nel primo caso il governo ha cercato di aiutare chi vive in difficoltà economiche, esempio seguito anche da alcuni dipartimenti francesi.

Germania e Regno Unito sono i due grandi Paesi europei dove gli obblighi sull’uso delle mascherine a scuola sono meno severi. Nel primo caso, le disposizioni sulla distribuzione dei dispositivi possono variare da Stato federale a Stato federale, ma la tendenza generale è che studenti e insegnanti debbano procurarsi mascherine e gel da soli; nel Regno Unito vale un discorso simile, anche se le linee guida del governo impongono di dotare di mascherine chi abbia difficoltà a procurarsele e di postazioni con gel disinfettante tutte le scuole.

In definitiva, l’Italia non è l’unico Paese in Europa a distribuire gel e mascherine nelle scuole, ma è senza dubbio uno dei pochi che lo fa cercando di garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale che gli studenti abbiano accesso ai materiali necessari per contrastare la diffusione del virus.

In conclusione, Azzolina si merita un “C’eri quasi”.