L’8 luglio 2019 l’onorevole Lia Quartapelle (Pd) ha stigmatizzato su Facebook i risultati ottenuti da Salvini, «ministro con la faccia feroce».

Secondo Quartapelle infatti, da fine maggio sarebbero arrivate in Italia 1.308 persone, di cui solo 99 su navi delle Ong – quelle su cui si è concentrata l’attenzione del ministro dell’Interno e quindi dei mass media – mentre le restanti 1.209 su «barchini».

Abbiamo verificato ed ecco cosa dicono i numeri.

Gli sbarchi a giugno e inizio luglio

Al 31 maggio 2019 erano arrivate in Italia via mare 1.561 persone, un numero bassissimo rispetto non solo agli anni in cui il flusso migratorio dall’Africa si è gonfiato fino a superare i 180 mila arrivi nel 2016, ma anche rispetto agli anni precedenti, quando il tema dell’immigrazione non era percepito come prioritario – né tantomeno un’emergenza – dalla politica e dall’opinione pubblica.

A giugno, probabilmente per una moltitudine di fattori come il clima, il caos in Libia e – stando alla versione del ministro della Difesa Elisabetta Trenta – l’assenza di navi militari che pattugliassero i mari come avveniva con l’operazione Sophia, i numeri degli sbarchi sono tornati a crescere.

All’8 luglio 2019 gli arrivi via mare sono praticamente raddoppiati rispetto ad un mese prima, arrivando a 3.073.

Dunque gli sbarchi successivi al 31 maggio sono, secondo il Viminale, 1.512 (e non 1.308, come afferma Quartapelle). Di questi 1.218 sono avvenuti a giugno e 294 a luglio. Numeri, soprattutto quello di giugno, superiori a quelli degli scorsi mesi ma ancora lontanissimi dai picchi degli anni 2014-2017, quando arrivavano anche più di 20 mila migranti in un mese.

Ma come sono arrivate queste persone sulle coste italiane?

I migranti trasportati dalle Ong nel 2019

Secondo i dati condivisi il 9 luglio sul profilo Twitter di Matteo Villa, ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), dei 3.073 migranti arrivati in Italia nel 2019, soltanto 248 sono approdati sulle coste italiane a bordo di navi gestite da Ong, circa l’8 per cento. Il restante 92 per cento, invece, come scrive Villa «non ha niente a che fare con le Ong».

Si tratta, al contrario, di migranti arrivati con “sbarchi autonomi”, cioè su barchini e gommoni – non su navi Ong – intercettate dalle autorità italiane, o con “sbarchi fantasma”, avvenuti cioè senza l’intervento delle autorità italiane: in questo caso il Ministero dell’Interno è in grado di risalire al numero di migranti arrivati in questo modo solo se e quando li intercetta a terra in un momento successivo allo sbarco.

Un altro luogo comune che sembra smentito dai dati è che la presenza delle Ong incentivi le partenze. Già due anni fa avevamo verificato come la tesi secondo cui le Ong farebbero da fattore di incentivo alle partenze di migranti (pull factor) è priva di fondamento.

I dati recenti, condivisi ancora da Villa, lo ribadiscono: tra gennaio e giugno 2019 nei giorni in cui le Ong erano al largo della Libia le partenze sono state 32, mentre nei giorni in cui non c’era nessuna Ong sono stati 34.

Infine è interessante rilevare come dei circa tremila migranti arrivati in Italia nel 2019, meno di 900 siano partiti dalla Libia. Secondo i dati del Ministero dell’Interno aggiornati all’8 luglio, ne sono partiti di più dalla Tunisia (947), e anche Turchia (747) e Algeria (284) hanno contribuito al totale.

Ma guardiamo ora ai soli sbarchi delle Ong nel periodo cui fa riferimento Lia Quartapelle e, quindi, dal 31 maggio all’8 luglio 2019.

Come sono approdati da fine maggio

Il caso più noto è quello che ha visto lo scontro tra il ministro Salvini e il capitano della nave Ong Sea Watch 3, Carola Rackete. A metà giugno furono salvati 53 migranti, che sbarcarono successivamente in due tranche (prima dieci, infine tutti gli altri).

A questi possiamo aggiungere i 46 migranti salvati dalla barca a vela Alex della Ong Mediterranea.

Il totale fa dunque 99, come riportato da Lia Quartapelle.

Non ci risultano altri sbarchi di migranti salvati da navi Ong. Abbiamo chiesto un riscontro anche a Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi che tiene traccia di tutti gli episodi di questo genere. Villa ci ha confermato che a giugno sono stati registrati solo due sbarchi – quelli da noi sopra citati – che abbiano interessato navi di organizzazioni non governative.

Il verdetto

Lia Quartapelle ha riportato, parlando degli sbarchi sulle coste italiane, alcune cifre: «arrivi sui barchini: 1.209 persone dal 31 maggio […]. Arrivi sulle navi delle ONG: 99 persone».

La deputata del Pd fa un’affermazione leggermente imprecisa ma sostanzialmente corretta. Dal 31 maggio all’8 luglio sono sbarcate in Italia 1.512 persone (non 1.308 come invece si desume dall’affermazione della deputata del Pd). Di queste solo 99 sono arrivate a bordo di navi delle Ong. Anche meno dell’8% del totale rilevato nei mesi precedenti.

Per Quartapelle dunque un “C’eri quasi”.