Questa analisi fa parte della Pagella Politica di Agi e contiene solo il verdetto, con modifiche. Qui puoi leggere l’articolo completo.

Carlo Calenda ha dichiarato che “quota 100” è un provvedimento che porta ad un «debito implicito superiore ai 30 miliardi di euro».

L’ex ministro dello Sviluppo Economico non scende eccessivamente nei dettagli della questione e quindi non distingue tra l’impatto di quota 100 e quello del mancato adeguamento delle pensioni anticipate all’aumento della speranza di vita. Inoltre non distingue tra l’ipotesi in cui “quota 100” abbia durata triennale, come per ora previsto dalla legge, e quella in cui diventi strutturale.

Al netto di queste imprecisioni, quanto affermato dall’ex ministro dello Sviluppo economico è corretto: secondo le stime dell’Inps, il debito implicito creato da “quota 100” (e dal mancato adeguamento alle aspettative di vita delle pensioni anticipate) è di 38 miliardi nel triennio di sperimentazione prevista per legge. Dunque «superiore ai 30 miliardi di euro».

Carlo Calenda merita un “Vero”.

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