Ospite di Porta a Porta, il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni ha sottolineato i risultati raggiunti nel 2017 dall’industria italiana. Ha detto che la nostra industria, come crescita della produzione, può essere paragonata solo con quella tedesca, mentre nel campo dell’export avremmo il secondo miglior risultato della UE.




Vediamo se i numeri confermano.




La crescita della produzione industriale



In base ai dati Eurostat sulla produzione industriale dei Paesi UE, risulta che nel 2017 l’Italia abbia aumentato del 3% il volume della sua produzione rispetto all’anno precedente, mentre la Germania del 3,4%.



A considerare solo la classifica, non si tratta tuttavia degli incrementi maggiori nella UE: ben diciotto altri membri hanno avuto percentuali più alte. Ad esempio la produzione industriale della Romania è cresciuta dell’8,9%, quella della Lettonia dell’8,5% e quella della Slovenia dell’8%.



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Ma se guardiamo ai principali Paesi manifatturieri d’Europa per valore della produzione, una classifica in cui l’Italia è seconda dietro alla Germania e davanti a Francia, Regno Unito, Spagna, la Germania è quello che ha avuto l’incremento maggiore rispetto all’anno precedente. Seguono Italia e Spagna a pari merito al 3 per cento.




La Francia ha fatto peggio, aumentando del 2,5% rispetto al 2016 il volume della sua produzione industriale, e ha fatto peggio anche Regno Unito (+2,4%). Il Paese al sesto posto della classifica, cioè la Polonia – la cui industria conta per il 4% del valore totale a fronte del 13% italiano e del 22% tedesco – segna un +6,9%.




L’export



Gentiloni ha poi fatto riferimento alle esportazioni, collocando – anche in questo caso – il nostro Paese al secondo posto in Europa. L’Osservatorio economico sul commercio UE del Ministero dello Sviluppo Economico mostra un generale incremento dell’export dei paesi dell’UE: tra i 28 mercati UE, ben 26 hanno chiuso il 2017 in positivo.



In valore assoluto, i risultati migliori sono stati conseguiti dalla Germania, che in un anno ha esportato beni per 1.282,2 miliardi di euro, dai Paesi Bassi, 577,4 miliardi di euro, dalla Francia, 473,5 miliardi e dall’Italia, in quarta posizione, con 448,1 miliardi di euro.



Si tratta di una cifra record per il nostro Paese, che incrementa i suoi flussi esportativi di 30,8 miliardi rispetto al 2016, con una crescita del 7,4%.



In termini di crescita dell’export in percentuale, possiamo affermare di aver fatto meglio rispetto a Germania (+ 6,4%) e Francia (4,5%). Tra i Paesi con un volume di esportazioni simile al nostro, ha fatto meglio solo la Spagna, con un incremento delle sue esportazioni del 7,7%, mentre tra le economie più piccole si trovano dati anche molto più alti (ad esempio la Lituania con un +17%, la Finlandia con un +15,4%, eccetera).



Il verdetto



Gentiloni ha ragione quando parla della produzione industriale se consideriamo solo i Paesi paragonabili al nostro per dimensioni (Francia, Spagna, Germania, Regno Unito): tra questi, in effetti, l’Italia è cresciuta meno – tra 2016 e 2017 – solo della Germania. Se invece allarghiamo il confronto a tutti gli Stati membri dell’Unione europea, abbiamo ben diciotto Paesi che hanno percentuali di crescita della produzione industriale superiori alla nostra.



Il presidente del Consiglio ha sottolineato anche i risultati conseguiti dal nostro export durante il 2017, collocandolo al secondo posto tra i Paesi UE. Questo è vero se ci si riferisce solo ai Paesi UE di grandi dimensioni e solo alle percentuali di crescita (solo la Spagna è riuscita a fare meglio di noi nel 2017). Mentre, in termini assoluti, l’Italia non è la seconda ma la quarta esportatrice dell’UE, con 448,1 miliardi di euro, dietro Germania, Olanda e Francia. Gentiloni è un po’ troppo impreciso nelle sue affermazioni, che forse avrebbero avuto bisogno di qualche specificazione in più. “Nì” per il presidente del Consiglio.