“L’Italia cambia verso”. Così titolava la campagna del governo Renzi ad inizio del suo mandato e il tweet del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sembra confermare la predizione. Vediamo come stanno davvero le cose.



‘Stima preliminare del Pil e dell’occupazione a livello territoriale’



E’ questo il rapporto a cui fa riferimento Alfano nel suo tweet, pubblicato pochi giorni fa dall’Istituto Nazionale di Statistica. Non occorre inoltrarci troppo nei dettagli del rapporto per trovare l’informazione che cerchiamo.



Nel 2015 il Prodotto interno lordo (Pil), a valori concatenati, ha registrato un aumento in linea con quello nazionale nel Nord-est (+0,8%), più modesto nel Centro (+0,2%) e lievemente superiore alla media nazionale nel Nord-ovest (+1,0%) e nel Mezzogiorno (+1,0%).


Istat sottolinea che si tratta del primo recupero dopo una serie di cali ininterrotti durata sette anni. A trainare la crescita del Mezzogiorno è il settore agricolo, con un +7,3%, ma incrementi di un certo rilievo si osservano anche nel comparto del commercio, pubblici esercizi, trasporti, telecomunicazioni (+2,6%) e nelle costruzioni (+1,4%).



E l’occupazione?



Anche per quanto riguarda l’occupazione, Alfano sembra aver ragione: dobbiamo solo scorrere qualche ulteriore paragrafo.



L’occupazione (misurata in termini di numero di occupati) è cresciuta, nel 2015, dello 0,6%. A livello territoriale, l’aumento maggiore si osserva nelle regioni del Mezzogiorno (+1,5%), seguite da quelle del Nord-Ovest e del Centro (in entrambe +0,5%), mentre il Nord-est segna un calo dello 0,5%.


L’immagine qui sotto riassume il tutto graficamente.






Il verdetto



Come sottolinea l’Istat, era da sette anni che il trend di crescita del Mezzogiorno aveva segno negativo, quindi forse è un po’ esagerato affermare che il “Sud torna protagonista”. L’affermazione di Alfano, però, è corretta: Pil e occupazione crescono oltre la media nazionale.