Pochi giorni fa è stata presentata in Aula una proposta di legge bipartisan per la legalizzazione della cannabis. Si tratta di un progetto portato avanti da un intergruppo parlamentare chiamato “Cannabis Legale“.



Cosa dice il testo



La proposta si incentra su un punto fondamentale: Si stabilisce il principio della detenzione lecita di una certa quantità di cannabis per uso ricreativo – 5 grammi innalzabili a 15 grammi in privato domicilio – non sottoposta ad alcuna autorizzazione, né ad alcuna comunicazione a enti o autorità pubbliche”. Altri punti includono:



  1. l’autocoltivazione – fino a un massimo di 5 piante di sesso femminile;

  2. i cannabis social club à la spagnola – per la coltivazione in forma associata;

  3. la vendita – con l’istituzione di un regime di monopolio;

  4. la cura – norme per semplificare modalità e preparazione per la cannabis destinata a preparazioni medicinali;

  5. il divieto di consumo il luoghi pubblici e durante la guida.


Chi ha votato il testo


L’intergruppo è composta da 112 fra senatori e deputati, mentre la proposta, come riporta il sito ufficiale, è stata firmata da 248 parlamentari. Il testo ufficiale non compare ancora né sul sito della Camera né su quello del Senato, quindi per ora non riusciamo ad avere un riscontro più accurato sulla materia. Specifichiamo che in questi giorni sono circolate varie versioni sul numero degli effettivi firmatari, tra cui quelli citati da Nichi Vendola (218) e Benedetto Della Vedova (sponsor principale dell’atto) che parla di 244 firme. Probabilmente l’elenco sul sito dell’intergruppo è quello più aggiornato, di conseguenza lo riterremo il più affidabile in attesa del riscontro ufficiale dell’atto depositato. I 248 firmatari in questione si dividono nel seguente modo:



graphVerdetto



E’ vero che deputati del Pd, M5S, Sc, Sel e “persino FI” sono firmatari della proposta presentata dall’integruppo parlamentare “Cannabis Legale”. Fermo restando che il numero definitivo finali si saprà quando la proposta depositata verrà pubblicata dalla Camera, attualmente fa fede quello dei firmatari elencati sul sito dell’integruppo. Suddividendo i 248 per le due Aule del Parlamento otteniamo 208 Deputati e 40 Senatori. Non c’è traccia quindi di quanto detto da Giorgia Meloni, visto che non è metà della Camera bensì circa un terzo. “C’eri quasi” per Giorgia Meloni.








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