In un post sul suo profilo Facebook, Giorgia Meloni sostiene che Renzi all’Eurogruppo sia stato “ancora una volta preso a pesci in faccia in Europa, e con lui tutta l’Italia”. A far arrabbiare la leader di Fratelli d’Italia-An è l’assenza del Premier alle riunioni ‘che contano’ sulla Grecia, in particolare quella tra Hollande, Merkel, Tusk e Tsipras tenutasi ai margini dell’Eurosummit di ieri sera. Astenendoci come sempre dal valutare politicamente il ragionamento, ci limitiamo a chiedere: i dati sono corretti?



Pil a confronto



Il confronto che fa Meloni è sostanzialmente corretto. Guardando i dati Eurostat 2014 sul Pil a prezzi correnti, è evidente che il Prodotto Interno Lordo dell’Italia, con 1.616 miliardi di euro, è più grande di quello combinato dei sei Paesi citati dalla leader di Fratelli d’Italia (1.133 miliardi). In basso riportiamo il Pil di ciascuno dei 19 Paesi dell’Eurozona.



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Ornitologia dell’Eurozona






Chi sono i falchi e le colombe nella questione “Grexit”?



E’ particolarmente difficile determinare le posizioni dei governi in merito a una eventuale uscita della Grecia dall’Eurozona. Tale difficoltà è dovuta, tra le altre cose, all’interpretazione dei pareri espressi ufficialmente, i quali possono avere il fine di soddisfare il proprio elettorato ma non riflettere necessariamente le reali strategie negoziali. Inoltre le posizioni di alcuni Paesi sembrano essere cambiate col tempo e con l’annuncio del referendum da parte di Tsipras. Questo è vero sia tra i “falchi” che tra le “colombe”, come testimonia il ritrovato protagonismo di Hollande sulla questione greca.



Ai “falchi” censiti da Meloni manca qualche nome importante. Una recente infografica della Stampa (si veda la figura riportata a destra) sembra essere precisa nell’individuare i Paesi maggiormente pronti alla Grexit. L‘assenza clamorosa dalla lista “meloniana” è senza dubbio quella della Germania, il cui Pil è 1,8 volte quello italiano. Per quanto la linea dura del ministro delle Finanze Schaeuble non pare necessariamente rispecchiare le intenzioni della Cancelliera Merkel (soprattutto prima del referendum greco), è vero che l’idea di una “Grexit temporanea” è stata inclusa nel testo negoziale proprio dai tedeschi. E’ Meloni stessa a far notare l’importanza della Merkel nel suo post.



Forse però la Germania è stata “volutamente” dimenticata poichè l’intenzione di Giorgia Meloni era, attraverso il suo post un po’ confuso, spingere Renzi a far valere la posizione italiana, nei confronti di Angela Merkel, facendo leva sul peso della nostra economia. Anche in questo caso però dimentica numerosi altri Paesi generalmente considerati “falchi”, come la Slovacchia – il cui ministro delle Finanze si è dimostrato più volte pubblicamente scettico sulla possibilità di trovare un accordo (si veda qui e qui) – l’Austria, il Belgio e la Slovenia, considerati così dai corrispondenti della Stampa e del The Guardian (ma non il Die Welt), e dagli analisti di RBS. Al contrario, nessuno ritiene l’Irlanda un falco anche se, come il Portogallo e la Spagna, non vuole fare ‘sconti’ alla Grecia. Guardando allo schieramento complessivo dei “falchi” senza la Germania, il Pil totale è più grande di quello italiano (1.791 miliardi, si vadano i nostri conti).



Il verdetto



Meloni ha ragione: i Pil delle economie che cita sono cumulativamente marcatamente inferiori a quello italiano. La sua lista di “falchi” lascia fuori però numerosi Paesi che si ritiene essere pronti alla Grexit, a partire dall’attore fondamentale: la Germania. Sulle posizioni precise dei singoli Paesi è difficile fare una valutazione definitiva, ma l’opzione di una Grexit temporanea è stata inclusa nella bozza del testo negoziale proprio dai tedeschi. Pur volendo dare il beneficio del dubbio a Giorgia Meloni e tenendo conto del contesto del messaggio, comunque il ragionamento non regge. Meloni sostiene che “tutti i falchi messi insieme” non hanno l’economia dell’Italia; la sua lista di falchi è molto diversa da quella usata dalla maggior parte degli analisti in questi giorni. Prendendo come falchi (senza la Germania) l’Austria, il Belgio, i Baltici, la Finlandia, la Slovacchia e la Slovenia, Meloni si guadagna un “Pinocchio andante”.





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