Siamo al giorno di apertura ufficiale dell’Expo di Milano, e le polemiche sul ritardo irrecuperabile dei lavori si sono fatte roventi e preoccupanti (si veda qui e qui, per esempio). L’Italia sta per fare una figuraccia? Ed è possibile che non riusciamo mai a smentire lo stereotipo che ci vede pasticcioni ed approssimativi, anche in occasione di un evento internazionale?



Nonostante i ritardi, Vive la France!



Qualche mese fa, quando le voci sul ritardo dei lavori cominciavano ad intensificarsi, il sindaco di Milano aveva provato a calmare gli animi facendo dei paragoni con situazioni simili in altre epoche.



Pisapia si riferiva alla Exposition Universelle di Parigi del 1889. L’evento è spesso considerato come uno dei punti salienti della Belle Époque – il periodo storico tra l’ultima guerra franco-prussiana (1871) e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale (1914), caratterizzato da uno sviluppo economico, tecnologico e sociale all’epoca senza pari nella storia dell’umanità.



L’evento fu particolarmente importante perché accompagnato dall’inaugurazione, per l’occasione, della famosa Torre Eiffel (opera che tra l’altro ricevette critiche da personalità importanti dell’epoca, a quanto pare). I toni, all’apertura dell’esposizione, erano trionfalistici:






Un miracle de rapidité – un miracolo di rapidità – On est prêt – siamo pronti, i titoli dell’edizione di Le Matin del 7 maggio 1889 non lasciavano spazio ad equivoci: Parigi aveva compiuto un miracolo. Certo, a leggere il resto dell’articolo sembra però che il giorno prima dell’apertura i dubbi fossero tanti e molto gravi:



“Fino all’altro ieri, quando vedevamo una massa brulicante di operai che sguazzava sotto la pioggia battente, senza che i risultati di tanto sforzo fossero chiaramente percepibili, facevamo spallucce di fronte alle straordinarie promesse degli organizzatori dell’Esposizione. “Sarà tutto pronto, non abbiate paura”, ci dicevano, e le loro dichiarazioni sembravano assurde”.



Il verdetto



Insomma, a quanto pare anche la famosa esposizione di Parigi, un evento vissuto ed interpretato dalla storia come un successo, ebbe i suoi problemi di organizzazione. Purtroppo non siamo riusciti a trovare la frase menzionata da Pisapia (se qualcuno dei nostri lettori ne avesse la voglia potrebbe però provarci!), ma dagli estratti che siamo riusciti a reperire sembra che degli effettivi problemi con le tempistiche ci siano stati. Se tutto ciò può essere consolatorio per Milano 2015, resta soltanto da sperare che Rho Pero goda della fama imperitura del colosso d’acciaio costruito nella capitale francese 126 anni fa. “Vero“.