l 15 ottobre 2019 Matteo Salvini e Matteo Renzi sono stati ospiti di Bruno Vespa a Porta a Porta (Rai1). Abbiamo verificato il loro confronto, qui trovate i fact-checking relativi alla castrazione chimica e all’episodio di cronaca che ha visto un agente rimanere ferito ad un orecchio.
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Castrazione chimica
«In Parlamento abbiamo votato da soli per la castrazione chimica» (min. -1:08). L’ex ministro Salvini, dopo essere stato accusato da Renzi di aver detto «la pacchia è finita» a due ragazze che avevano subito violenze (dal min. -3:50), ha parlato della castrazione chimica sostenendo che la Lega in parlamento è stata l’unica a votare per la castrazione chimica (min. -1:08).
La castrazione chimica è una terapia farmacologica che ha come principale effetto la riduzione degli ormoni sessuali e la conseguente eliminazione degli istinti sessuali. Diversi sono i Paesi occidentali che prevedono la possibilità per i condannati di richiedere di subire la castrazione chimica: tra questi la Germania, la Francia, il Belgio e i Paesi Scandinavi.
Guardiamo ora alla situazione italiana.
A fine marzo 2019, si è parlato di castrazione chimica in occasione della discussione del disegno di legge per l’introduzione del “Codice rosso”, misura che vuole garantire una maggiore tutela alle donne vittime di violenza.
L’allora maggioranza Lega-M5s era divisa su un emendamento (presentato dalla Lega) che proponeva, in alcuni casi, la castrazione chimica. I promotori della misura volevano modificare l’art. 165 del codice penale inserendo, nel ddl del Codice rosso, l’ipotesi della castrazione chimica in sostituzione della pena. Gli esponenti del M5s si erano però detti contrari.
Dopo alcuni giorni di scontri, ai primi di aprile Giulia Bongiorno – tra le principale promotrici della misura – aveva chiarito la posizione della Lega. L’ex ministra per la Pubblica Amministrazione aveva dichiarato il ritiro dell’emendamento da parte del suo partito vista la consapevolezza di una diversa visione rispetto ai colleghi del M5s e la volontà di «far andare avanti in maniera compatta il governo» e il provvedimento.
Dunque, contrariamente a quanto dichiarato da Salvini, non ci sono stati voti sulla castrazione chimica. La Lega ha ritirato l’emendamento prima di cercare di ottenere i voti necessari per renderlo valido.
Orecchio “morso”
Nella parte conclusiva della trasmissione (min. -22:53), i due protagonisti hanno parlato del recente episodio di cronaca che ha coinvolto un agente di polizia ferito ad un orecchio.
Renzi ha accusato Salvini di aver contribuito alla diffusione di una notizia falsa sostenendo che il leader della Lega abbia mostrato l’immagine dell’orecchio ferito sostenendo che l’agente di polizia era «stato morso da un immigrato nordafricano».
Il leader di Italia Viva ha ragione.
L’8 ottobre 2019 Matteo Salvini, ospite della trasmissione televisiva Di Martedì (La7), ha mostrato dal proprio telefono cellulare l’immagine di un uomo con una ferita dietro all’orecchio. L’ex ministro dell’Interno ha sostenuto che si trattasse di una ferita inferta a morsi ad un agente di polizia penitenziaria del carcere di San Gimignano da un immigrato proveniente dal Nordafrica.
Renzi ha smentito la notizia rendendo nota, come già fatto da altri, la testimonianza della sorella dell’agente ferito che su Facebook aveva duramente criticato l’intervento di Salvini.
In realtà non c’è stato nessun morso: come riportato l’8 ottobre da Ansa, l’agente è stato colpito «al volto con un oggetto contundente». Salvini, dopo l’accusa di Renzi, ha – questa volta – correttamente sostenuto che l’agente è stato colpito in testa da «un fornelletto».
Salvini e Renzi a Porta a Porta: gli altri capitoli del nostro fact-checking