Il 18 ottobre diversi esponenti della Lega hanno duramente criticato sui social il reddito di cittadinanza, che sarebbe responsabile di truffe miliardarie ai danni dello Stato.

«PAZZESCO! Truffe per 15 MILIARDI. Un insulto a chi ne ha davvero bisogno, ai lavoratori, e agli italiani tutti. Cambiamo questa vergogna», ha per esempio scritto su Facebook il segretario della Lega Matteo Salvini, condividendo lo screenshot di un articolo di Affari italiani intitolato: “Rdc, il conto è salato per lo Stato. Falsi poveri e truffe, sottratti 15 miliardi” e con il sottotitolo: “La Guardia di finanza: migliaia di percettori abusivi del contributo. Tra finti invalidi e funzionari infedeli”.

Ma davvero ci sono stati «15 miliardi» di truffe legate ai percettori del reddito di cittadinanza? La risposta è un secco no: questo dato fa riferimento al totale dei danni all’erario scoperti dalla Guardia di finanza tra gennaio 2020 e agosto 2021, per quanto riguarda la spesa pubblica. Solo 127 milioni di euro (meno dell’1 per cento del totale) sono collegati al percepimento indebito di assegni del reddito di cittadinanza.

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Qual è la fonte del dato

Nell’articolo di Affari italiani citato da Salvini viene indicato come fonte dei «15 miliardi» il Corriere della sera, che nell’edizione cartacea del 18 ottobre ha pubblicato un pezzo intitolato: “Le truffe dei «furbetti». Sottratti alla casse dello Stato 15 miliardi in due anni”. Nell’edizione online l’articolo del Corriere ha però un titolo diverso, con un collegamento più diretto alla misura criticata dalla Lega: “Reddito di cittadinanza e falsi invalidi: così i «furbetti» hanno sottratto allo Stato 15 miliardi in due anni”.

L’articolo del Corriere riporta una serie di dati contenuti «nell’ultimo rapporto della Guardia di finanza su sprechi e truffe nella spesa pubblica», riferiti al periodo della pandemia di Covid-19, ossia «da gennaio 2020 al 30 settembre 2021». Il rapporto in questione non sembra essere pubblicamente disponibile sul sito della Guardia di finanza. Abbiamo così contattato l’ufficio stampa dell’istituzione che ci ha fornito i dati più aggiornati sull’operato della Guardia di finanza: questi coincidono sostanzialmente con quelli riportati dal Corriere della sera, anche se il periodo di attività va da gennaio 2020 a fine agosto 2021, e non settembre.

I «15 miliardi» di euro di cui parlano Salvini e la Lega fanno riferimento a un campo ben più ampio del solo reddito di cittadinanza. Sono i danni per l’erario, rilevati dalla Guardia di finanza in 20 mesi di attività, per quanto riguarda gli illeciti in materia di spesa pubblica. Come abbiamo spiegato in passato in un’analisi sulle attività della Guardia di finanza, in questo ambito rientrano molte voci, dalle truffe che riguardano i fondi europei agli incentivi per le imprese.

Meno dell’1 per cento riguarda il reddito di cittadinanza

Secondo i dati della Guardia di finanza, nel 2020 e nei primi otto mesi del 2021 sono stati scoperti 127 milioni di euro indebitamente percepiti dai soli beneficiari del reddito di cittadinanza, mentre 90 milioni sono stati richiesti ma non riscossi. Se prendiamo la sola cifra dei 127 milioni di euro, stiamo parlando dello 0,8 per cento sul totale dei «15 miliardi» di danni all’erario individuati tra gennaio 2020 e settembre 2021, e circa l’1,8 per cento sui 7 miliardi di euro circa di spesa annuale per finanziare il reddito di cittadinanza. Le persone denunciate in questo ambito sono state «22 mila», l’1,8 per cento dei nuclei percettori (Tav. 1.5) del reddito di cittadinanza ad agosto 2021.

Nei «15 miliardi» di danni all’erario scoperti in 20 mesi di attività, la voce più consistente è quella legata alle truffe negli appalti pubblici: «6 miliardi» di euro, di cui «oltre 887 milioni» per appalti riferiti alla spesa sanitaria. Altri «269 milioni» di illeciti sono stati scoperti per la «spesa previdenziale e assistenziale», di cui «48 milioni» di euro per frodi alla sola spesa previdenziale (per esempio, spiega la Guardia di finanza, per gli assegni sociali, le pensioni di guerra e le invalidità civili).Anche in questo caso stiamo parlando di una percentuale minima sui «15 miliardi» di danni all’erario:lo 0,3 per cento.

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In conclusione

Nelle ultime ore diversi esponenti della Lega, tra cui il segretario del partito Matteo Salvini, hanno criticato il reddito di cittadinanza, sostenendo che abbia portato a «truffe» per un valore pari a «15 miliardi» di euro.

Questo dato è falso, se collegato soltanto al reddito di cittadinanza. Tra gennaio 2020 e agosto 2021 la Guardia di finanza ha rilevato danni all’erario, legati a tutta la spesa pubblica, per circa «15 miliardi» di euro. Solo 127 milioni di euro fanno riferimento ad assegni del reddito di cittadinanza indebitamente percepiti: meno dell’1 per cento del totale.

La voce più sostanziosa dei danni alla spesa pubblica fa riferimento a un settore diverso, quello degli appalti pubblici, con illeciti scoperti in 20 mesi pari a «6 miliardi».