Il 27 dicembre è stato il cosiddetto Vaccine Day nell’Unione europea, con l’inizio della campagna vaccinale contro il coronavirus. In Italia sono subito nate polemiche, con numeri fuorvianti sulle dosi consegnate agli altri Paesi Ue o sulle trattative della Germania per acquistare dosi in più rispetto a quelle pattuite a livello comunitario.
Alle ore 9 del 4 gennaio, i vaccini fatti in Italia sono stati oltre 118 mila, circa un quarto delle quasi 470 mila dosi per ora consegnate al nostro Paese, mentre altri Stati membri dell’Ue (come la Germania) sembrano stiano procedendo più speditamente, mentre altri (come Spagna e Francia) molto più lentamente.
È comunque presto per fare un primo bilancio: bisognerà aspettare le prossime settimane per avere un quadro più chiaro sui numeri. Nonostante questo, dalle dosi somministrate alle fasce della popolazione a cui viene data precedenza, ci sono una serie di elementi che vanno tenuti d’occhio per capire come ogni Paese si sta muovendo con la propria campagna vaccinale. Vediamoli nel dettaglio.
Alle ore 9 del 4 gennaio, i vaccini fatti in Italia sono stati oltre 118 mila, circa un quarto delle quasi 470 mila dosi per ora consegnate al nostro Paese, mentre altri Stati membri dell’Ue (come la Germania) sembrano stiano procedendo più speditamente, mentre altri (come Spagna e Francia) molto più lentamente.
È comunque presto per fare un primo bilancio: bisognerà aspettare le prossime settimane per avere un quadro più chiaro sui numeri. Nonostante questo, dalle dosi somministrate alle fasce della popolazione a cui viene data precedenza, ci sono una serie di elementi che vanno tenuti d’occhio per capire come ogni Paese si sta muovendo con la propria campagna vaccinale. Vediamoli nel dettaglio.