Il PD sbaglia: Schlein era assessora regionale per il clima

I capigruppo Boccia e Braga hanno smentito una dichiarazione di Bignami, che però è corretta. L’esponente di Fratelli d’Italia, comunque, non la dice tutta
Ansa
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Giovedì 10 agosto c’è stato un botta e risposta a distanza sulla gestione della ricostruzione in Emilia-Romagna tra il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami (Fratelli d’Italia) e i due capigruppo del Partito democratico alla Camera e al Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia. 

A Bologna, parlando con i giornalisti a un banchetto del suo partito, Bignami ha criticato la segretaria del PD Elly Schlein, dicendo che, essendo stata «assessore al Patto per il clima» dell’Emilia-Romagna, ha responsabilità su quanto avvenuto nella regione, in particolare sulla gestione del territorio. Braga e Boccia hanno risposto al viceministro con una nota, accusandolo di dire «falsità». «Elly Schlein non è mai stata “assessore al clima” in Emilia-Romagna», si legge nella nota. «Un viceministro che mente al Paese dovrebbe dimettersi, ma, come abbiamo già visto con la vicenda Santanchè, questo nel governo Meloni non accade».

Al di là del giudizio politico di Bignami su Schlein, il viceministro ha ragione sulla carica ricoperta in passato dalla segretaria del PD? Abbiamo verificato e Boccia e Braga sbagliano a negare il ruolo nell’assessorato regionale, anche se pure Bignami non la racconta tutta.

Assessora e vicepresidente

Prima di essere eletta in Parlamento e di diventare segretaria del PD, da febbraio 2020 a ottobre 2022 Schlein ha fatto parte della giunta regionale dell’Emilia-Romagna guidata dal presidente Stefano Bonaccini. Alle elezioni regionali di gennaio 2020, vinte dalla coalizione di centrosinistra, Schlein si era candidata con la lista “Emilia-Romagna coraggiosa, ecologica, progressista” a sostegno di Bonaccini: con oltre 20 mila preferenze era risultata la candidata più votata. Anche in virtù di questo successo, a febbraio 2020 Bonaccini ha nominato Schlein vicepresidente dell’Emilia-Romagna, chiedendole «un impegno diretto nell’ambito delle politiche di welfare e nel coordinamento di un nuovo Patto per il clima», promesso in campagna elettorale, da «siglare con tutte le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali».

Come conferma il sito della Regione Emilia-Romagna, oltre al ruolo di vicepresidente, per due anni e mezzo Schlein è stata alla guida dell’assessorato dedicato al «contrasto alle diseguaglianze» e alla «transizione ecologica», a cui si aggiungevano varie deleghe: «Patto per il clima, welfare, politiche abitative, politiche giovanili, cooperazione internazionale allo sviluppo, relazioni internazionali, rapporti con l’Ue». Il 24 ottobre 2022 l’assessora e vicepresidente Schlein si è dimessa, dopo essere stata ufficialmente diventate deputata.

Ricapitolando: tra le deleghe di Schlein in effetti c’era il Patto per il clima, come correttamente dichiarato da Bignami. Ma in concreto che cos’è questo patto?

Il Patto per il clima in Emilia-Romagna

Il Patto per il clima è un progetto sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna insieme ad associazioni ambientaliste, imprese, scuole e vari enti locali con l’obiettivo di «generare lavoro di qualità, contrastare le diseguaglianze e accompagnare l’Emilia-Romagna nella transizione ecologica». La giunta Bonaccini e gli altri firmatari del patto si sono proposti alcuni traguardi di lungo periodo, come la completa decarbonizzazione della regione entro il 2050, l’utilizzo di sole energie rinnovabili entro il 2035, e lo stanziamento pari al 3 per cento del Pil regionale nella ricerca. 

Il 16 gennaio, dieci giorni prima delle elezioni in Emilia-Romagna, Schlein aveva pubblicato un video in cui definiva il Patto per il clima «un grande piano contro il dissesto idrogeologico per dare lavoro nella cura del territorio, perché la prevenzione costa meno dell’emergenza».
La stessa Schlein scrive sul suo sito personale di aver ricoperto la delega al Patto per il clima, intesa come il compito di «coordinamento interassessorile delle politiche di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici e per la transizione ecologica». Fonti vicine alla segretaria del PD hanno comunque sottolineato a Pagella Politica che Schlein non era «a capo di una struttura che lavorava sui temi climatici o addirittura sulla gestione degli eventi climatici estremi», come le alluvioni che hanno colpito l’Emilia-Romagna.

Che cosa non dice Bignami

Oltre a questa precisazione, Bignami non la dice tutta quando accusa Schlein di avere responsabilità per i danni causati dalle alluvioni in Emilia-Romagna, visto il suo ruolo di assessora con la delega per il Patto per il clima. 

Nella giunta Bonaccini, infatti, c’era un altro assessorato dedicato all’«ambiente», alla «difesa del suolo e della costa» e alla «protezione civile», ed è stato guidato da Irene Priolo da febbraio 2020 a ottobre 2022. Priolo è stata poi nominata vicepresidente di regione, al posto di Schlein, e assessora a «transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile».

Questo non significa che le «responsabilità» sostenute da Bignami passino automaticamente da Schlein a Priolo: le alluvioni in Emilia-Romagna sono state un evento climatico estremo di cui è al momento difficile stabilire sia le cause sia gli effetti, così come è difficile calcolarne i costi economici.

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