Da qualche giorno sta avendo una certa risonanza una polemica nata tra il consigliere del comune di Bologna Mattia Santori, eletto con il Partito Democratico e noto per essere stato il leader del movimento delle “Sardine”, e alcuni politici di centrodestra tra cui il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (Italia al Centro).
La polemica è nata l’11 settembre quando, durante un intervento in consiglio comunale per difendere le aziende produttrici di prodotti a base di cannabidiolo (CBD), Santori ha paragonato la sostanza al pesto genovese, affermando che entrambi i prodotti possono avere «effetti dannosi per la salute».
Le dichiarazioni di Santori hanno generato in poche ore reazioni della stampa e dei partiti di centrodestra, che hanno commentato i titoli di alcuni articoli pubblicati sulla vicenda. «Spero che nessun consigliere comunale del PD abbia provato a fumare il pesto nel tentativo di verificare fino in fondo questa strana teoria», ha scritto su Facebook il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli (Lega), mentre il parlamentare europeo della Lega Marco Zanni, presidente del gruppo Identità e Democrazia, ha invitato il consigliere bolognese a farsi «più trofie al pesto e meno canne». Toti ha condiviso un articolo di Genova Today intitolato: “Cannabis pericolosa come il pesto, bufera sull’ex sardina Mattia Santori”, e rivolgendosi a un non precisato «voi» ha scritto: «Fossi in voi mangerei più pesto e mi farei meno canne. Vedrete che i vostri ragionamenti saranno più lucidi».
Ma quindi, al netto della polemica che è stata alimentata sia da una parte della politica sia dalla stampa, davvero Santori ha detto che il pesto è pericoloso come la cannabis? In breve la risposta è no, anche se un paragone tra pesto e CBD c’è stato.
La polemica è nata l’11 settembre quando, durante un intervento in consiglio comunale per difendere le aziende produttrici di prodotti a base di cannabidiolo (CBD), Santori ha paragonato la sostanza al pesto genovese, affermando che entrambi i prodotti possono avere «effetti dannosi per la salute».
Le dichiarazioni di Santori hanno generato in poche ore reazioni della stampa e dei partiti di centrodestra, che hanno commentato i titoli di alcuni articoli pubblicati sulla vicenda. «Spero che nessun consigliere comunale del PD abbia provato a fumare il pesto nel tentativo di verificare fino in fondo questa strana teoria», ha scritto su Facebook il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli (Lega), mentre il parlamentare europeo della Lega Marco Zanni, presidente del gruppo Identità e Democrazia, ha invitato il consigliere bolognese a farsi «più trofie al pesto e meno canne». Toti ha condiviso un articolo di Genova Today intitolato: “Cannabis pericolosa come il pesto, bufera sull’ex sardina Mattia Santori”, e rivolgendosi a un non precisato «voi» ha scritto: «Fossi in voi mangerei più pesto e mi farei meno canne. Vedrete che i vostri ragionamenti saranno più lucidi».
Ma quindi, al netto della polemica che è stata alimentata sia da una parte della politica sia dalla stampa, davvero Santori ha detto che il pesto è pericoloso come la cannabis? In breve la risposta è no, anche se un paragone tra pesto e CBD c’è stato.