In questi giorni il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, tra gli altri, sono tornati a chiedere le dimissioni di Daniela Santanchè. Il 22 marzo la Procura di Milano ha comunicato alla ministra del Turismo che sono state concluse le indagini in cui Santanchè è indagata per truffa ai danni dell’Inps. Già l’anno scorso l’esponente di Fratelli d’Italia era andata in Parlamento per chiarire la sua posizione sulle presunte irregolarità commesse da alcune società a lei collegate durante la pandemia di Covid-19. Dopo la notifica della procura, Santanchè ha detto in una nota che farà «una seria e cosciente valutazione di questa vicenda» solo dopo la decisione del giudice per l’udienza preliminare (Gup), che dovrà decidere se mandare la ministra a processo.
Al di là delle valutazioni politiche sulla condotta di Santanché, e al di là del fatto che in base alla Costituzione la ministra non è considerata colpevole fino a condanna definitiva, è interessante notare che in questi anni l’esponente di Fratelli d’Italia ha chiesto a molti politici di dimettersi, anche se non indagati. Basta fare una breve ricerca sul suo profilo Twitter (ora X), o tra le interviste rilasciate ai giornali, per individuare questo tratto distintivo della comunicazione politica di Santanchè.
Al di là delle valutazioni politiche sulla condotta di Santanché, e al di là del fatto che in base alla Costituzione la ministra non è considerata colpevole fino a condanna definitiva, è interessante notare che in questi anni l’esponente di Fratelli d’Italia ha chiesto a molti politici di dimettersi, anche se non indagati. Basta fare una breve ricerca sul suo profilo Twitter (ora X), o tra le interviste rilasciate ai giornali, per individuare questo tratto distintivo della comunicazione politica di Santanchè.