Tutti i reati che Salvini vuole punire con il ritiro della patente

Dall’abbandono di animali all’occupazione di parcheggi per disabili, per il leader della Lega la soluzione è sempre la revoca o la sospensione della patente, pure per reati che c’entrano poco con la guida
Ansa
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La sospensione o la revoca della patente sembrano essere la soluzione preferita del leader della Lega (e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti) Matteo Salvini per punire chi commette una lunga serie di reati, anche non strettamente legati al codice della strada.

Il 20 luglio, durante un question time al Senato, Salvini ha annunciato l’intenzione del governo di «inasprire le sanzioni» nei confronti di chi abbandona animali domestici in strada, un fenomeno più frequente d’estate, in tempo di vacanze. Oggi l’abbandono di animali è un reato punibile con l’arresto fino a un anno e con una multa fino a 10 mila euro, ma Salvini vorrebbe aggiungere alle pene previste la «sospensione o revoca della patente di guida». 

La sospensione della patente è una sanzione che impedisce, per un determinato periodo di tempo, di utilizzare la patente per guidare. La revoca invece è un atto definitivo che comporta la perdita di validità del documento, e quindi bisogna rifare l’esame di guida per riprendere la patente.

Non è la prima volta che il segretario della Lega propone qualcosa del genere: anzi, spesso la sua proposta è di ritirare la patente in modo definitivo, senza la possibilità di riottenerla. Oggi invece il limite massimo di revoca della patente è di 30 anni per casi particolari di omicidio stradale.

Omicidio stradale in stato di ebbrezza

Pochi giorni prima della proposta contro l’abbandono di animali, Salvini aveva proposto il ritiro della patente «a vita» per chi causa incidenti mortali guidando sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. La stessa pena era stata ipotizzata dal ministro a dicembre 2022, quando era in carica da meno di due mesi. In ogni caso, va detto che secondo una sentenza della Corte costituzionale, pubblicata a febbraio 2019, per i colpevoli di omicidio stradale è già prevista la revoca automatica della patente se si trovano in uno stato psicofisico alterato. Nelle altre situazioni è invece il giudice a decidere se optare per la revoca o la sospensione del documenti di guida.  

Il 27 giugno il governo ha approvato “in via preliminare” (e quindi non definitivamente) il disegno di legge sulla sicurezza stradale e per la riforma del codice della strada. Al momento il testo del provvedimento non è pubblicamente disponibile, ma in base alle linee guida pubblicate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel testo non è presente la revoca a vita della patente per chi causa omicidi stradali in stato di ebbrezza.

Guida in stato di ebbrezza

Quello che invece è presente nel nuovo disegno di legge è un inasprimento delle sanzioni per chi assume alcol e sostanze stupefacenti, anche senza essere in stato di alterazione psico-fisica al momento del controllo delle forze dell’ordine. Per chi si mette al volante ubriaco, lo scorso gennaio Salvini parlava pure in questo caso di ritiro della patente a vita: «Gente così, la patente non la deve più vedere per il resto della vita», scriveva il ministro su Twitter riferendosi al caso di un uomo che, in stato di ebbrezza, aveva percorso 15 chilometri di autostrada contromano, per fortuna senza causare incidenti. Questa ipotesi però non sembra essere presente nel disegno di legge.

Eccesso di velocità

A novembre 2022, quando era già ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini aveva commentato il caso di due persone che si erano schiantate in autostrada mentre, a bordo di una Lamborghini, guidavano a 300 chilometri all’ora e giravano video con lo smartphone. Conducente e passeggero sono rimasti illesi, ma Salvini aveva comunque dichiarato che avrebbero dovuto «ripagare tutti i danni e non riavere MAI PIÙ nella vita la patente in mano», proponendo quindi il ritiro della patente perpetuo sia per il conducente, colpevole di aver superato i limiti di velocità, sia per il passeggero.

Rapina e lesioni

A febbraio invece Salvini si dichiarava «senza parole» di fronte al video di un camionista che prima rapinava una signora e poi rischiava di investirla mentre ripartiva con il camion. L’episodio, avvenuto in provincia di Cremona, ha visto la vittima denunciare il camionista per rapina impropria e lesioni personali, ma oltre alle pene previste dal codice penale per questi reati il ministro ha chiesto comunque «multa, galera e patente ritirata a vita per criminali come questo».

Risse, violenze, baby gang e bulli

L’elenco dei reati per cui il segretario della Lega ha chiesto sui social network il ritiro della patente prosegue però con reati non strettamente legati al codice della strada. Per esempio a dicembre Salvini ha parlato di ritiro della patente «di moto, motorino e macchina» per chi usa la violenza in strada e, più in generale, per «i bulli, i violenti e gli aggressori», ma al momento queste iniziative non hanno avuto seguito. Inoltre, durante l’ultima campagna elettorale prima delle elezioni politiche di settembre 2022, il leader della Lega aveva proposto più volte di ritardare il conseguimento della patente, consentito a partire dai 18 anni, per «ragazzi e ragazze coinvolti in episodi di violenza». «Se ti comporti male, non avrai la patente a 18 anni», proponeva Salvini per «fermare l’emergenza baby gang». La proposta però non è stata inserita nel programma elettorale della Lega, così come l’altra idea di introdurre un servizio di leva militare obbligatorio per i giovani che provocano risse.

Insulti in treno

Sempre in campagna elettorale, ad agosto 2022 Salvini aveva condiviso sui social network il video di una ragazza che fumava in treno e insultava una signora che le aveva chiesto di spegnere la sigaretta. Anche se l’episodio si è svolto all’interno di un mezzo pubblico, secondo il leader della Lega la giusta pena per la giovane aveva a che fare con la patente di guida. «Credo che ritardando la possibilità di fare la patente a questa fenomena possa passare la voglia di fare la cretina sul treno. Sbaglio?», si chiedeva Salvini, dando per scontato il fatto – mai chiarito – che la ragazza fosse minorenne o comunque sprovvista di patente.

Occupazione di parcheggi per i disabili

Occupare impropriamente un parcheggio riservato alle persone invalide è un comportamento scorretto, sanzionato con una multa fino a 672 euro e la decurtazione di quattro punti dalla patente. Ma nel 2017 per Salvini, che all’epoca era europarlamentare della Lega, questa sanzione non era abbastanza: «A chi occupa abusivamente con la sua auto un posto per i DISABILI non toglierei alcuni punti dalla patente, toglierei proprio la patente!».

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